Una studentessa australiana, Angelina Arora, nel 2018 è riuscita a creare una plastica biodegradabile, combinando il guscio di gambero con la proteina del baco da seta.
Per trovare un modo di creare plastica biodegradabile, la sedicenne ha iniziato a sperimentare con la buccia di banane e con altri materiali organici, senza particolare successo. Un giorno, ha notato la somiglianza tra il guscio di gamberi e la plastica.
Arora ha dunque estratto la chitina, un carboidrato, e l’ha chimicamente trasformato in chitosano. Successivamente ha combinato il chitosano alla proteina presente nel bachi da seta, la fibroina. Questa combinazione ha portato alla creazione di un materiale con le proprietà della plastica: è flessibile, resistente, trasparente, durevole e insolubile (a contrario dell’amido di mais, spesso usato per la fabbricazione delle borse della spesa, poco resistenti).
La nuova plastica biodegradabile ha la capacità di disintegrarsi 1.5 milione di volte più velocemente della plastica comunemente utilizzata, essendo in grado scomparire in solamente 33 giorni, al contrario della plastica che impiega centinaia di anni. Durante la produzione e decomposizione della nuova plastica biodegradabile, non vi sono emissioni di gas nocivi all’uomo o all’ambiente. Anzi, questa plastica può fungere da fertilizzate, dal momento che rilascia nitrogeno nel terreno, il quale porta benefici alla crescita e alla salute delle piante.
Una soluzione innovativa che potrà ridurre in maniera effettiva il quantitativo di plastica negli oceani, le emissioni di gas serra e potrà aiutare l’ambiente per un futuro più verde.
Ecco Angelina Arora in una presentazione del suo progetto (in lingua originale):