Tullio Chiminazzo e la Sua Visione Innovativa per una Società Basata sulla Centralità della Persona, il Rispetto della Natura e la Giusta Distribuzione delle Risorse
Conosciamo meglio Tullio Chiminazzo
Laureato in giurisprudenza, ragioniere commercialista ed economista d’impresa, è un individuo che si è distinto come attento osservatore dei processi economici e teorizzatore di un modello globale ed efficiente basato sulla centralità della persona, il rispetto della natura, la valorizzazione delle diversità e una più equa distribuzione delle risorse.
Con una profonda consapevolezza dei problemi che affliggono la società contemporanea, Chiminazzo si è dedicato a promuovere un nuovo paradigma economico che ponga l’etica al centro delle decisioni aziendali e delle politiche globali. La sua visione va oltre il tradizionale approccio economico, abbracciando una prospettiva olistica che considera l’interconnessione tra l’essere umano, l’ambiente e l’economia. La sua disciplina, “Etica ed Economia”, rappresenta un nuovo modo di concepire il mondo degli affari, incoraggiando la responsabilità sociale delle imprese, l’innovazione sostenibile e un sistema economico più giusto e inclusivo. Con la sua passione e la sua mente creativa, continua a ispirare e a sfidare gli attori del mondo economico a intraprendere percorsi innovativi che possano portare a un futuro più equo, prospero e sostenibile per tutti.
IL LIBRO
HOMUS ETHICUS OECONOMICUS
Con “Etica ed Economia” le persone e la natura saranno al centro di qualsiasi disegno economico e le numerose alternative all’Economia Classica, nate negli ultimi trent’anni, troveranno “casa comune” nella nuova disciplina. I tre fattori produttivi aumenteranno fino a sette fattori economici e tutti gli operatori del mercato dovranno tener conto della sostenibilità economica, ambientale e sociale. Si affermerà la responsabilità sociale dell’impresa e l’homo ɶconomicus verrà sostituito dall’homo ethicus ɶconomicus. Digitale e green sono gli strumenti per uno sviluppo sostenibile dei prossimi anni e si imporranno nuove forme di finanziamento destinate ai giovani, anche dei Paesi in via di sviluppo, per realizzare una maggiore distribuzione dei mezzi di produzione e, contestualmente, una nuova società partecipativa. I giovani, oltre che ricercatori, diventeranno sempre più creatori di lavoro e si amplieranno le prospettive culturali dell’intera società, partendo dai bambini, così da poter affrontare più appropriatamente un mondo dinamico e in continua trasformazione.
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