Sua maestà il basilico: storia, proprietà e usi

“Poche sono quelle case, e massimamente nelle città, che non abbiano l’estate il basilico in su le finestre, in su le logge e nei giardini” scriveva già nel 500 il Mattioli in una dedica d’amore vera e propria alla pianta più odorosa del Mediterraneo.

Ma la letteratura è piena di riferimenti a questa magnifica pianta…

Originaria dell’India, già 4000 anni fa, la pianta del basilico era diffusa in tutta l’Asia e l’Europa mentre raggiunse l’America solo in seguito all’arrivo dei coloni inglesi nel XVI secolo.

Nel Decameron, tanto per fare un altro esempio, nella V novella della IV giornata, si racconta la storia di Isabella da Messina  che conservava la testa dell’amante decapitato dai suoi fratelli in un vaso di basilico che innaffiava con le sue lacrime.

Questa piantina, che può facilmente essere coltivata in vaso e tenuta sul balcone di casa è principalmente nota per il suo profumo, così intenso da assicurarle da sempre una posizione privilegiata rispetto alle altre erbe aromatiche.

Ciò, è confermato anche dall’etimologia del suo nome, che deriva greco basileus “erba da re”.

Numerose sono le caratteristiche del basilico, eccone alcune:

– facilita la digestione e favorisce l’appetito. Può essere anche utile per combattere l’acidità di stomaco e ridurre gli spasmi.

– rafforza il sistema nervoso, allevia gli stati d’ansia ed è utile nei casi di insonnia. Nelle sue belle foglie è presente il triptofano, noto anche come “ormone della felicità”.

– È un’ottima fonte di magnesio, il minerale che rilassa la muscolatura e i vasi migliorando il flusso sanguigno.

– Se mangiato crudo serve a contrastare e combattere diversi tipi di infiammazione e malattie della pelle.

– Il suo profumo è un ottimo rimedio naturale per allontanare gli insetti, in particolare le zanzare;

– Il suo impiego è utile anche per far passare il mal di testa. Per raggiungere questo obiettivo bisogna fare dei suffumigi.

– Le sue foglie contengono una serie di antiossidanti la cui attività sono utili per contrastare l’attività dei radicali liberi.

– Le foglie di basilico sono  ottime per i malanni stagionali se utilizzate come decotto insieme al cardamomo in polvere e del dolcificante naturale.

Ovviamente, da buoni mediterranei, l’uso che preferiamo noi è quello collegato alla cucina!!!

La preparazione più conosciuta al mondo è sicuramente il pesto, una ricetta dalle mille versioni che non passa mai di moda!

Se siete curiosi, ci fa piacere condividere la nostra con voi:

Pesto 
Ingredienti: 3 cucchiai di olio,  20/25 pinoli o in alternativa una decina di mandorle, 1 spicchio di aglio, 2 cucchiai di parmigiano grattugiato, 2 cucchiai di caciocavallo grattugiato o pecorino,  basilico.

Procedimento: per cominciare, battete in un mortaio le foglie di basilico. A seguire, aggiungete i pinoli o le mandorle e lo spicchio d’aglio continuando a battere. Una volta pestato tutto aggiungi l’olio a filo, mescolando poco a poco, e infine il formaggio. Ed ecco il pesto!
Se non avete a disposizione un mortaio, potete tranquillamente usare un frullatore per tritare il tutto insieme, il risultato sarà ottimo lo stesso!

Se conoscete altre proprietà del basilico o avete qualche ricettina da condividere con noi scriveteci pure!!

Condividi:
Facebook
Twitter
Pinterest
LinkedIn
Articoli Correlati
Fiori commestibili

Un Viaggio nei Sapori e nei Colori dei Fiori in Cucina

La cucina, nell'arco della storia, ha saputo trarre ispirazione dalla natura e dalle sue meraviglie, è uno degli aspetti più affascinanti.
lamponi in tavola

L’arte della cucina: un trittico di passione, generosità e amore

Aforisma di Paul Gaugin, artista e uomo appassionato del mangiare bene, ci fa riflettere sull'arte della cucina.
Azienda Agraria Bacci Noemio: eccellenza da scoprire

Azienda Agraria Bacci Noemio: eccellenza da scoprire

Puntare sulla qualità e raggiungere le più alte certificazioni del territorio. Questo il mantra da seguire!
La dieta vegana fa bene ai bambini?

La dieta vegana fa bene ai bambini?

Si è concluso un round di studi iniziato nel 2018. Per la prima volta si sono potute osservare le fasi di crescita

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto