Mi trovo qui di fronte a Simonetta, un’artista che ama dipingere le donne e che ha dedicato la sua vita alla pittura sin da quando era solo una bambina di 5 anni. Le sue opere hanno raggiunto una notorietà globale, essendo state vendute in tutto il mondo. Puoi ammirare il suo talento e scoprire di più sul suo lavoro visitando il sito www.simonettafontani.it.
Dopo una sana resistenza riesco a “strapparle” nel vero senso della parola un’intervista breve, ma sentita.
Dalle tue immagini, quasi sempre dedicate a soggetti femminili che cosa senti di voler comunicare?
Quanta sofferenza vi è nel mondo, senza il rispetto della natura e delle persone. Quanto ci vuole poco per poter armonizzare la Terra ma come invece sia sempre così difficile vedere un processo di Bene Disinteressato. Questa auto-distruzione mi colpisce, come mi colpisce anche la donna e il suo mondo introspettivo e riflessivo.
Sono artista nel cuore e questa è la mia vita. Ogni opera racconta un pezzo del mio vissuto, inteso come tutto ciò che circonda l’Uomo. La mia visione è circolare, coinvolge tutto quello che riguarda la Vita.
Quando ho visto le tue opere mi hai detto una frase:” Le mie opere sono “toste” che cosa intendi?
In Toscana, questo è un’espressione che significa che sono opere “dure”, non c’è una donna che sorride, i colori sono cupi e le donne sono tutte in pose raccolte, quasi chiuse.
Secondo me, la donna è una figura che spesso si trova ad affrontare una realtà quotidiana complessa, piena di sfide e difficoltà che possono minare il suo benessere interiore. Le pressioni sociali, le aspettative imposte e le ingiustizie subite possono diventare gocce di dolore che si accumulano nel corso degli anni, fino a raggiungere un punto di rottura. È un fardello che molte donne portano dentro di sé, fino a quando diventa insostenibile e trabocca.
Preciso che le figure femminili nelle mie opere sono tutte viventi e sono donne, non perfette fisicamente ma vere con il loro mondo interiore e di vita.
Ho visto nella tua collezione di opere anche due lunette commissionate per il cimitero della Misericordia di Campi Bisenzio (Fi) , mi racconti come sono state create?
Le mie creazioni sono senza bozzetti, nascono dalla mia mente e poi realizzate. Non ha la necessità di prospettive, posso dipingere anche vicinissima all’ opera, eppure avere un effetto di profondità.
La creazione avviene con un meccanismo di spontaneità che è dentro di me.
Per queste opere ho studiato, le persone da inserire, seguendo il tema richiesto Le Sette operatività della Misericordia.
La prima opera aveva il titolo: ”consigliare i dubbiosi” mentre la seconda era titolata .”Insegnare agli ignoranti” opere in assecco sul muro non intonacato. Due opere di mt.270×150 nelle quali ho investito circa 6 mesi di lavoro.
Il resto della nostra intervista è stato un’esperienza visiva coinvolgente, mentre Simonetta mi mostrava le sue opere sull’iPad.
È stato come intraprendere un viaggio con lei in un’atmosfera moderna ma che conservava caratteristiche rinascimentali.