Riflessioni con Carla Soffritti: l’arte di creare connessioni autentiche nel giornalismo

Carla Soffritti al Borgo di Tabiano Parma

Questa settimana la mia personale storia si intreccia con Carla Soffritti.

Una figura interessante nel mondo della comunicazione e del giornalismo digitale.

Durante la nostra intervista ho avuto la sensazione di trovarmi a dialogare con una persona accogliente e intuitiva capace di creare connessioni sincere e autentiche con le persone che incontra. Se da una parte la sua sete di conoscenza la spinge ad approfondire e a mettersi costantemente in gioco, dall’altra parte, Carla sa che solo attraverso la curiosità possiamo aprire nuovi orizzonti e offrire contenuti che possano ispirare e coinvolgere il pubblico.

Carla Soffritti

Ascoltiamo la sua storia

Sono giornalista e come tutti ho iniziato dalla gavetta, collaborando con una testata locale nella mia città natale: Ferrara. Successivamente, si è presentata l’opportunità di creare la mia società, e l’ho colta al volo. Devo molto a una persona che ha creduto in me: Vanni Dolcini, un maestro nella comunicazione. A lui si deve molto successo della crescita del turismo in Emilia-Romagna.

Fu lui a suggerirmi di fondare la mia agenzia. Così ho fatto, e l’ho chiamata Ella Studio.

Ella Studio è un ufficio stampa e digital PR dedicato a una scrittrice che ammiro profondamente: Ella Maillart. Ella è stata una delle prime donne a viaggiare da sola all’inizio del secolo scorso. Ha guidato la sua auto fino in Afghanistan nel lontano 1939. Trovo la sua storia straordinaria e affascinante. Inoltre, all’inizio la mia società era composta principalmente da donne; quindi, ho scelto il nome Ella anche per celebrare questa caratteristica.

Dove si trova il vostro attuale ufficio?

Oggi lavoro e abito in un posto meraviglioso: i Boschi di Carrega, ad appena 15 km da Parma. Si trova in un’area protetta, il primo parco naturale istituito in Emilia-Romagna per fermare una lottizzazione. Un luogo unico poiché offre una combinazione speciale di bellezze appenniniche, prati, meraviglie architettoniche del passato e la vicinanza alla città. Copre un’area di oltre 1200 ettari ed è stato preservato da qualsiasi ulteriore sviluppo edilizio dal 1982. E lo sarà anche in futuro, essendo Parco.

Quindi da tutte le finestre vedo solo alberi. Una grande gioia per me. Spesso salgo sulla mia casetta sull’albero, e da lassù, nel silenzio e immersa nella natura, arriva la giusta ispirazione. A volte basta cambiare prospettiva.

Come definiresti oggi il team di Ella Studio?

Connesso, flessibile e smart. Ho preferito dare vita a una realtà lavorativa con collaboratori che operano da diverse località: Molise, Bologna, Milano e Parma. Ognuno di loro può lavorare dove vuole. C’è solo un appuntamento fisso ogni settimana: un’ora di formazione tutti insieme per imparare e confrontarci. Ho stretto un accordo con un esperto di social media: Matteo Gioiosano. È con lui che ogni settimana impariamo i cambiamenti continui nel mondo dei social media: nuovi strumenti, diverse strategie da sviluppare e differenti modi per dare visibilità e aumentare così il business dei nostri clienti. Credo nella formazione costante e nell’ascolto. Così ti migliori come professionista e, perché no, anche come persona.

Un’altra intuizione è coinvolgere in Ella collaboratori molto più bravi di me. Cito, come esempio, Francesca Cavalca. È entrata in Ella Studio attraverso uno stage post master. È con me da quasi venti anni. È talmente brava che a volte persino anticipa i miei pensieri e soprattutto mi mette in guardia se prendo una strada sbagliata. 

Quale è il focus di Ella Studio?

Il nostro focus è promuovere turismo, eventi culturali, il mondo dell’hôtellerie, del benessere e dell’enogastronomia. Prima lo facevamo solo attraverso l’ufficio stampa, da qualche anno abbiamo aggiunto anche la gestione dei social media di alcuni nostri clienti.

Tra giornalismo, tendenze e affinità Naturale: cosa vi contraddistingue

Dal punto di vista professionale, una caratteristica distintiva del nostro ufficio stampa è che molti di noi sono giornalisti di formazione. Questo ci rende particolarmente attenti alle esigenze e alle aspettative delle redazioni. Cerchiamo di essere sempre sul pezzo.

Altro aspetto che ci differenzia è la nostra abilità nel creare “collage”. Spesso, mentre lavoriamo con diversi clienti, riusciamo a creare collegamenti tra loro, trovando un fil rouge che li unisce. Questo permette di offrire dei testi più attraenti per le testate giornalistiche. Grazie anche alla nostra costante lettura di giornali cartacei e online e all’ascolto di podcast, siamo in grado di cogliere le tendenze emergenti. Ci è anche capitato di riuscire ad anticiparle.

Regala davvero intense emozioni mettersi in gioco senza paura di sbagliare e leggere gli eventi con occhi nuovi.

Ed ora l’ultima domanda: se il NonsoloWork avesse la lampada dei desideri cosa chiederesti al Genio?

Lampada del Genio del NonSoloWork

Se avessi la possibilità di domandare al Genio del NonsoloWork un desiderio, chiederei che il rispetto ambientale diventasse una priorità globale per tutti, soprattutto per coloro che ci governano. Vorrei che tutti nel nostro Pianeta agissero immediatamente per preservare l’ambiente e il futuro del mondo in cui abitiamo. Dobbiamo muoverci subito. Non possiamo più aspettare. Il mio contributo lo sto già dando, ogni giorno.

Indirizzo di Carla Soffritti
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1 commento su “Riflessioni con Carla Soffritti: l’arte di creare connessioni autentiche nel giornalismo”

  1. Solo per bontà sua mi ha reso partecipe, come spettatore a latere, a delle sue iniziative senza che io sapessi esattamente il fine. Confesso che mi sento culturalmente arricchito della sua conoscenza della sua arte e della sua scienza e principalmente di come si propone , in silenzio, imbandisce una grande tavolata e ognuno è libero di scegliere gli alimenti per saziare la propria curiosità la propria sete di conoscenza. Lei, Carla, ti da senza chiedere nulla è una GRANDE…grazie (renzo)

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