ReDraw: trasformare i selfie in quadri di Van Gogh o Picasso è il futuro della superficialità. La società tecnologica Toretei sta lanciando in questi giorni la nuova App ReDraw, in grado di sfruttare l’Intelligenza Artificiale per rielaborare fotografie di volti, animali, paesaggi e riproporli negli stili dei più famosi pittori della storia. Le immagini saranno in HD e pronte a una stampa di qualità (anche qualora la fotografia d’origine non lo fosse). Luca Stornaiuolo, laurea in Computer Science e Phd al Politecnico di Milano, ha terminato la messa a punto dell’applicazione insieme al team.
Le possibilità di ReDraw
Con ReDraw si può fare veramente tutto: trasformare in quadro un semplice selfie, come se l’avesse fatto Van Gogh o Frida Kahlo, oppure anche cambiare l’etnia del volto ritratto, cambiargli i connotati sessuali, invecchiare o ringiovanire, farne una scultura o un fumetto.
L’applicazione sarà scaricabile su IOS e Android, con un profilo gratuito di partenza che offre 11 tipi di rielaborazione artistica gratuiti, e con un successivo piano premium a pagamento che apre invece a tutte le possibilità studiate e in evoluzione.
La tecnologia di ReDraw
La cosa che differenzia questa App dalle precedenti, oltre che i risultato molto convincente delle rielaborazioni, è la tecnologia che sta dietro.
Non è una semplice applicazione di filtri a foto, ma genera un’immagine completamente nuova. Quando viene caricata una foto, questa viene ‘matchata’ con una vasta banca dati di dipinti della storia dell’arte, sculture, fumetti o caricature storiche.
Ogni fotografia così viene immessa in una serie di particolari che vengono uniti in un unico nuovo file.
Il modello ‘Old Master’, per esempio, trasforma le nostre immagini in capolavori dell’arte rinascimentale, matchando colori, particolari e dettagli di Raffaello, Leonardo da Vinci, Albrecht Dürer o Diego Velázquez. Altri percorsi reinventano la nostra faccia o quella del nostro cane come l’avesse fatta Van Gogh o Picasso.
Una App tra il dilettante e lo stupido, ReDraw: trasformare i selfie in quadri di Van Gogh o Picasso è il futuro della superficialità
Non finirò mai di dire che Internet è uno splendido strumento per la crescita del dilettantismo. Nella comunicazione che hanno diramato i creatori dell’App ReDraw si accenna anche alla funzione educativa di questa applicazione: frasi come “potrebbe anche essere utile per le scuole” o “allena la memoria visiva della storia dell’arte“… Spero non fossero seri mentre le dicevano, oppure, cosa ancora più grave, si dimostrano ottimi sviluppatori con una misconoscimento (non ignoranza, vero misconoscimento) di qualsiasi cosa non sia codice binario.
Trasformare tutto in tutto vuole dire perdere consapevolmente ogni ragione estetica oppure, inconsapevolmente, seguire la strada del dilettantismo, del gusto personale come unico indirizzo. Alla fine avremo una serie di consumatori che saranno convinti che se Van Gogh dipingeva così era perché gli piaceva il giallo, o che Picasso faceva a quadratini tutto quello che vedeva, un pre-filtro Adobe, in altri termini. Qui non si tratta più di poter essere come Van Gogh o come Picasso, ma di poter dire che loro sarebbero stati stupidi come noi, oggi.
La storia intesa semplicemente come filtro estetico della contemporaneità (sì, ho detto “filtro” anche se gli sviluppatori non lo chiamano così). Questa premessa si basa sull’ignoranza del consumatore, sulla sua sete di immagini senza nesso, sul suo ammazzare il tempo. Tutto viene appiattito per farlo entrare nel cellulare piatto.
Allora perché oggi ne abbiamo parlato su NonSoloWork?
Perché a me non piace, ma questo è il futuro. Il mondo digitale sarà sempre più improntato alla differenza tra costruttori e intrattenuti, tra specializzati sempre di più e dilettanti sempre più instupiditi. In questo mondo ci sarà spazio per ciò che non è in teoria digitalizzabile, solo che sarà svuotato di ogni contenuto per essere piatto al punto giusto. E’ bene saperlo per non arrabbiarsi in seguito.
Per parte mia, se nella casa di qualcuno che conosco troverò a muro la stampa di un suo selfie rielaborato come fosse Monet, avrò la delicatezza di finirgli tutto il mangiare e il bere possibile per poi non salutare e non tornarci più.
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