Quanto guadagnano veramente gli influencer? Lo rivela l’agenzia DeRev, esperta in comunicazione e analisi digitale. Ogni giorno sentiamo dire che non è un vero lavoro, oppure nella discussione esce sempre la domanda “ma cosa fanno in verità? Guadagnano pure?“. Parliamo di influencer, una categoria che la vecchia generazione non ha conosciuto, con i suoi pregi e, naturalmente, i suoi difetti.
Rispetto a ieri, oggi è più facile avere risposte precise sull’argomento grazie alle rivelazioni della DeRev, società di strategia digitale che analizza, segue e opera nel mercato della comunicazione social.
La prima domanda: “è un vero lavoro?”
Questa è la domanda che inizia tutte le discussioni. Proviamo noi a dare una risposta: come primo chiarimento sarebbe sempre utile chiedere all’astante ‘cosa intenda per lavoro’. Perché a seconda delle sue risposte, l’influencer rientra o meno nella categoria. Secondo noi, comunque, vi rientra abbastanza a pieno titolo
- La sua è un’attività che genera un guadagno economico.
- Teoricamente è un’attività che va denunciata alle Entrate (una buon modo di porre questo punto sarebbe “per lo Stato italiano E’ un lavoro”).
- Funziona meglio mettendo in pratica conoscenze degli strumenti e rimanendo coerenti con la richiesta di mercato.
- Vede un’impennata economica qualora si venga inseriti nell’ambiente (inutile far finta di niente, molti influencer darebbero un braccio per essere taggati dalla Ferragni).
- Prevede collaborazioni a pagamento, eventi per i consumatori, strategy plan…
Questi sono solo alcuni dei punti che rendono l’influencer un lavoratore a tutti gli effetti. A nostro parere se ne potrebbero trovare altri. Ma faremo prima a rispondere alle più comuni contestazioni:
- Non è un lavoro faticoso: ma la fatica non è indice di lavoro, ma di… fatica.
- Producono contenuti per lo più inutili: vero, ma c’è chi li compra.
- Sono solo dei ragazzini: non tutti, ma sì, sono ragazzini con un guadagno anche di molto superiore ad adulti con 40 anni di carriera alle spalle. L’invidia non c’entra con la definizione di lavoro.
- Non producono nulla di concreto: si chiama intrattenimento, e anche se a noi non piace ha un mercato.
- Non ci sono contratti, obblighi, scadenze: vero solo in parte, ma averne di lavori così!
- Dipendono dai social: vero, devono anche essere bravi a diversificarsi (caratteristica dell’imprenditoria) per non colare a picco con i social che non sono più di moda.
Quanto guadagnano veramente gli influencer? Lo rivela l’agenzia DeRev
Ed eccoci alla seconda domanda: quanto guadagnano veramente gli influencer? L’agenzia DeRev è una realtà italiana di servizi e strategie digitali, crowdfunding e comunicazione sui social media. Ha da poco rivelato le entrate degli influencer pubblicando un documento ufficiale che si basa su numero di follower, engagement rate e tasso di conversione. Dal documento di può avere il range di guadagno, dai piccoli ai colossi della comunicazione.
Si ricava che il piccolo influecer, con fino a 10mila follower su Instagram e fino a 25 mila su Facebook, arriva a 50 euro di media per post pubblicato.
Le star dei social (oltre un milione di follower su ogni canale) possono ambire a ricavi che arrivano a 50 mila euro per un video postato su Youtube.
In Italia, momentaneamente, l’unico a battere la leggendaria Chiara Ferragni su Instagram è Khaby Lame, tuttavia, pur non avendo accesso alla loro specifica posizione, la Ferragni vanta sponsor e richieste per i suoi post fidelizzati e ricchissimi, mentre il secondo, forse destinato al veloce dimenticatoio, non crea fiducia paragonabile per gli investitori.
YouTube resta la piattaforma che rende di più: 500 euro a video per il piccolo influencer, 25-50mila per la celebrity. Facebook quello che rende di meno, 50 ai 15mila euro per un post.
TikTok ha ulteriori ricavi: tra i 5 mila e 50 mila follower si può sperare in un ricavo tra i 50 a 500 euro a post. Le celebrity puntano ai 15 mila euro a post, fino ai 60 mila euro per le punte di diamente del social cinese.