Presentata la Biennale di Venezia 2022: convince?

Presentata la Biennale di Venezia 2022: convince?

Presentata la Biennale di Venezia 2022: convince? E’ stata finalmente presentata la 59sima edizione della Biennale di Venezia. Aprirà i cancelli il 23 Aprile e durerà fino al 27 Novembre. Il titolo sarà Il latte dei sogni/The Milk of Dreams.

La presentazione della Biennale di Venezia 2022

Il presidente della Biennale Roberto Cicutto e la curatrice di quest’anno Cecilia Alemani hanno presentato in diretta streaming dalla sala delle Colonne di Ca’ Giustinian la Biennale d’Arte 2022.

Una Biennale green che punterà alla sostenibilità con un impegno a monitorare le emissioni e a utilizzare energia verde. (…) Cecilia ha visitato (online) centinaia di atelier di artisti in tutto il mondo, navigando fra quadri, sculture, video, installazioni e performance che devono averle dato una percezione molto diversa da quella che avrebbe provato dal vivo. (…) guardare dall’oblò dell’astronave/computer così tanti mondi fantastici, con l’obiettivo di portarli fisicamente a Venezia per mostrarli al mondo, ha certamente rappresentato un’esperienza unica.” (Cicutto)

Il titolo della mostra, Il latte dei sogni/The Milk of Dreams, prende spunto da un libro di Leonora Carrington degli anni Cinquanta. Nel racconto l’autrice, scomparsa nel 2011, interpreta in modi sempre nuovi disegni paurosi che animano le mura di una casa in Messico e spaventano i bambini. La vita ne esce mutata e mutante, per ciò creativa.

58 le nazioni presenti e 1433 le opere esposte. Gli autori uomini sono rarissimi per scelta, sembrerebbe, e le ricerche predilette sono quelle che già approfondiscono le questioni di genere e la messa in discussione di ogni categorizzazione.

La lista completa degli artisti partecipanti alla Biennale d’arte di Venezia 2022 è visibile a questo link: https://www.labiennale.org/it/arte/2022/artisti

Presentata la Biennale di Venezia 2022: convince?

Il tema di questa edizione della Biennale di Venezia

La Mostra propone un viaggio immaginario attraverso le metamorfosi dei corpi e delle definizioni dell’umano” (Alemani)

Tutto il percorso espositivo punta a chiedersi cosa sia la definizione di umano oggi, in un mondo che deve superare non solo l’eurocentrismo e il maschilismo, ma anche l’antropocentrismo dove l’uomo bianco era metro dell’universo.

Tre le aree tematiche principali: la rappresentazione dei corpi e le loro metamorfosi; la relazione tra individui e tecnologie; i legami che si intrecciano tra i corpi e la Terra.

La pandemia ci ha messo di fronte alla fragilità dei nostri corpi e delle nostre relazioni. La tecnologia ci ha reso più vicini ma ci ha anche separati” (Alemani)

Presentata la Biennale di Venezia 2022: convince?

La Biennale di Venezia, una voglia di immaturità. Ci convince?

Lo spettatore che non è appassionato d’arte contemporanea è sempre più deluso dalla Biennale di Venezia. Ma l’errore è suo, e cambiando di poco il punto di vista può scoprirne il perché.

La presentazione di questa 59sima Biennale è un esempio perfetto di come ormai le grandi manifestazioni di arte contemporanea mirino sempre più a offrire al pubblico una disamina sociale. Il tema supera di gran lunga in importanza le opere, i dibattiti sociali sono il vero soggetto della mostra a discapito di ogni espressione artistica.

Così ‘sollazzato’, il pubblico attende ciò che viene promesso: un punto di vista nuovo sulla società, sui problemi mondiali, o per lo meno un’analisi approfondita delle tematiche proposte. Attende che i temi sbandierati in conferenza escano arricchiti da una delle manifestazioni più importanti del mondo, dagli artisti più importanti del mondo. Attendono, in altre parole, un vero contributo.

Poi si trovano alla Biennale e, visto che l’arte non è un luogo di risposte (e neppure di domande) rimangono spiazzati da opere che non capiscono, da linguaggi che non vogliono essere coinvolgenti e da percorsi ai quali non interessa veramente l’analisi.

Queste presentazioni, ricche di (molto generiche) intenzioni sociali, non possono mantenere le promesse fatte, e incaponirsi a far passare per le mani degli artisti i dibattiti di moda crea false speranze nel pubblico, che non fa altro che allontanarsi ancora di più.

Presentata la Biennale di Venezia 2022: convince?

All’inizio, però, ho detto che è il pubblico a sbagliarsi. E in effetti il pubblico viene sì illuso, ma dovrebbe oramai capire che la Biennale, e altre manifestazioni di punta, non servono a esporre i migliori artisti internazionali. Servono invece al sistema dell’arte stesso per capire a quale punto si trova, per interrogarsi nuovamente e ogni due anni su cosa vuole fare da grande.

Se si prendesse in questo modo la Biennale di Venezia da spettatori, facendo sì e no finta di accettare le tematiche impegnatissime, la manifestazione lagunare sarebbe forse ancora più interessante, perché sarebbe il luogo del dubbio, dell’oscillare tra la moda e l’impegno, del vedere che non si ha la minima idea di dove si vuole andare veramente.

Bisogna smettere di pensarla come la kermesse dei migliori artisti, ma come un sistema che sceglie gli autori ideali a rappresentare le proprie velleità. Capire che è solo uno dei modi più famosi con cui il sistema dell’arte stesso cerca di mantenersi vivo.

Divertiamoci quindi a scoprire questa illusione di importanza che, a me, ricorda tanto quando a 16 anni ci credevamo tutti destinati a cambiare il mondo, e proprio l’assenza del confronto con il reale ci rendeva liberi.

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