Una visione illuminata che guida la diffusione di un modello di sviluppo sostenibile e inclusivo. Il marchio Zegna come modello di responsabilità sociale.
Cultura avanguardista
All’alba del XIX un giovane imprenditore italiano pone le basi di un progetto ambizioso trasformatosi in uno dei principali modelli di responsabilità sociale e innovazione a livello internazionale.
Dall’inizio della sua carriera Ermenegildo Zegna si contraddistingue per la capacità di adottare un approccio visionario e avanguardistico nella gestione dell’azienda da lui fondata. Un imprinting talmente forte da risultare ancora facilmente riconoscibile grazie a caratteri identitari di valore.
A fare la differenza è innanzitutto la presenza di quell’ingrediente imprescindibile per il successo di un’impresa: la cultura. Quando nel 1910 Zegna decide di avviare un progetto dedicato al tessile, non si limita a disegnare dei prodotti belli, ma pensa a come proporre al mercato soluzioni eccellenti per qualità ed etica.
Per questo sceglie di procurarsi le fibre naturali direttamente nei Paesi di origine, per affidarle poi in Italia a mani esperte e rivenderle promuovendo il suo brand e il Made in Italy nel mondo.
L’etica delle relazioni
Ma la sua idea di impresa non si esaurisce nella produzione di beni materiali. Presto comprende l’importanza di legare l’azienda alla comunità locale e al territorio attraverso una relazione virtuosa in quanto capace di generare benessere.
Così negli anni ’30 inizia i lavori dell’Oasi Zegna, un progetto etico di riqualificazione ambientale e sociale che parte dall’amore di Zegna per la sua terra – le Alpi biellesi – e viene costantemente alimentato dalla ‘filosofia verde’ perseguita dal brand.
Il piano ha avvio con la costruzione di una serie di servizi destinati agli abitanti di Trivero, fino a diventare un’area estesa 100 km2 patrocinata dal FAI e animata da numerose attività eco-friendly.