Luisa Spagnoli e come nacque il Bacio Perugina

Luisa Spagnoli e come nacque il Bacio Perugina

Luisa Spagnoli e la storia del Bacio Perugina. Luisa Santa Maria Anna Sargentini, conosciuta poi come Luisa Spagnoli, è una donna che ha segnato il concetto di imprenditoria femminile italiana. Scopriamo insieme chi era e cosa ancora può insegnare alle imprenditrici di oggi.

Luisa Spagnoli: la donna che inventò  la storia del bacio perugina

Luisa nasce a Perugia il 30 Ottobre 1877. Il padre, Pasquale Sargentini, è pescivendolo e di lei si occupa la madre Maria Conti. A soli 13 anni il padre muore e Luisa deve iniziare a lavorare come dipendente in una sartoria. Abbandonerà presto il ruolo da dipendente, ma ricorderà come trattare gli abiti. La sua biografia infatti è fin dall’inizio votata all’iniziativa imprenditoriale: a 21 anni sposa Annibale Spagnoli e insieme al marito rileva subito una drogheria. Passano pochissimi mesi e sono già entrati nella produzione artigianale di confetti.

Nove anni dopo vediamo Luisa già proiettata alla vita aziendale: insieme a Francesco Buitoni e Leone Ascoli apre una piccola azienda dolciaria con 15 dipendenti nel centro storico di Perugia, decide di chiamarla Perugina. La Prima Guerra Mondiale scoppia pochi anni dopo e Luisa riesce a entrare in forniture importanti e, paradossalmente, è una delle realtà che meglio cresce nel periodo bellico, contando alla fine del conflitto più di 100 dipendenti.

Durante gli anni ’20 l’occupazione di Luisa è verso il consolidamento e la strutturazione dell’azienda. Lavora molto per creare strutture sociali che migliorino la vita dei e delle dipendenti, oltre a fondare un asilo nido per lo stabilimento di Fontivegge. Si allarga, oltre al settore dolciario, anche a quello dell’abbigliamento, riprendendo la sua prima esperienza lavorativa, ma di questa impresa non farà a tempo a vederne i frutti.

Invenzione e il lancio del bacio perugina

A cambiare la vita dell’azienda Perugina è l’invenzione e il lancio pubblicitario del Bacio Perugina, negli anni ’30. L’intuizione venne per riutilizzare gli scarti degli altri prodotti. Pasta di nocciole, granella e cioccolato, tutti elementi che legati insieme crearono una forma, un gusto e un livellamento di densità di cioccolati che risultò vincente.

Subito dopo  Luisa si ammala, cerca di farsi curare a Parigi dove, purtroppo, trova la morte a soli 58 anni nel 1935.

L’azienda Perugina, soprattutto durante i seguenti anni ’40, continuerà in modo indefesso lo sforzo per migliorare la vita della comunità dei dipendenti. Il figlio di Luisa farà costruire asili, palestre, piscine e interi piccoli villaggi a misura di lavoratore dove facilitare una vita in ripresa dopo il secondo conflitto mondiale.

Gli anni ’50 videro infine anche l’esplosione nell’alta moda della boutique iniziata proprio da Luisa, con i vestiti indossati dalle migliori attrici del momento e sulle passerelle dell’Europa elegante.

Da cazzotto a bacio perugina il passo fù breve

Essendo la forma del cioccolatino molto simile ad un pugno, inizialmente venne scelto il nome “cazzotto” ma, fortunatamente, successivamente, si optò per “bacio”. 

Per quanto concerne i bigliettini che avvolgono questi deliziosi cioccolatini che tutti impazientemente scartiamo, la leggenda narra che, Luisa Spagnoli era solita scrivere al suo amore clandestino Giovanni Buitoni, dei messaggi romantici,  che accompagnassero i cioccolatini.

Pare appunto che ad ispirare Federico Seneca, art director della Perugina,  fù proprio la storia d’amore segreta tra Luisa e Giovanni . Da qui l’idea di far incartare i baci perugina con del messaggi d’amore unici, senza tempo.

Si celebra quest’anno il centenario della nascita del bacio perugina, il centenario di un’azienda che è riuscita a creare un prodotto di qualità che regalasse intense emozioni al nostro palato ma soprattutto, è riuscita a creare un prodotto che continua, a distanza di un secolo, a regalare intense emozioni al nostro cuore

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