Da dove passa il senso di appartenenza alla propria terra? Che cosa si può fare, affinchè gli alti valori sociali di condivisione, di giustizia, di coesione vengano messi in atto?
A questo riguardo, sembra che Vito Carone abbia le idee molto chiare. Tanto più chiare quanto più dura è stata la realtà che ha vissuto e che la terra che abita, mostra ogni giorno.
Malaffari, disinformazione, qualunquismo, generalizzazioni che portano non solo a confondere le acque e a non capire più da che parte stare, ma anche a non far emergere realtà sane, quelle ancora vitali, di una terra come quella campana ostaggio di una cultura di criminalità e favoritismi. Ma ancor più, ricca di gente determinata a rialzare la testa, animata dalla volontà e dalla speranza di un futuro migliore.
Vito Carone, nonostante la giovane età mostra una spinta passionale per la difesa delle cose in cui crede.
E lo fa, attraverso l’informazione.
Guardo il tuo fervore per ciò che è GIUSTO… Che cosa è per te la Giustizia, intesa anche come Giustizia prima verso per se stessi e poi verso gli altri?
« Sul tema del “giusto” mi sono soffermato più volte, cercando di comprendere a pieno la nozione più apprezzabile. Sono dell’idea che esista una medaglia le cui facce rappresentano il “giusto” e l’“ingiusto”, senza zona d’ombra oppure situazioni che possano abbracciare entrambi i concetti. Non esiste il “grigio” in questo campo, bensì solo il nero oppure il bianco: è un ladro, ad esempio, colui che ruba un milione di euro oppure semplicemente un euro. Da qui scaturisce l’idea che la giustizia non è altro che quel sentimento percorribile dal singolo oppure dalla collettività solo attraverso binari paralleli all’interesse generale. Ed è compito dello Stato, quello con la S maiuscola, tutelare il singolo in funzione della comunità con strumenti che non ledano la sua dignità e che permettano a tutti di esprimere le priorie ragioni. L’obiettivo utopico è quello di costruire un mondo in cui ogni singolo possa essere in pace con se stesso, plasmando quel senso di “giusto” in ogni cosa che lo circonda.»
Quali sono le tue motivazioni profonde che ti spingono all’ attività di informazione?
« Nel mio piccolo, già a quindici anni, ero convinto che informare fosse lo strumento più importante per comprendere e far maturare la consapevolezza generale delle dinamiche della società. Sensibilizzare le coscienze accendendo i riflettori è l’operazione più genuina per incentivare il dibattito pubblico su molteplici questioni e per animare chi lavora alla ricerca di un futuro migliore, ricordandogli che non è solo. Ogni volta che si apre un blog, che qualcuno ha il coraggio di creare una testata d’informazione o, semplicemente, che qualcuno decide di esprimere e diffondere il suo pensiero anche attraverso il proprio profilo sui social network è lì che il potere si sente braccato e spesso impossibilitato a concludere situazioni all’oscuro degli altri, spesso contraddistinte dallo sfondo illecito.»
Cosa vuol dire per te informazione ?
«Ho intrapreso questo percorso difficile ma esaltante seguendo una semplice corrente di pensiero: il ruolo di qualsiasi organo di informazione deve rispecchiare l’idea di poter dare occhi a chi non vede ed un microfono a chi vuol parlare ed ha qualcosa da dire. Il giornalista è un cane da tartufo, non può sedersi in scrivania con la speranza di lavorare comodamente. Tanti colleghi, che ogni giorno si sentono dire “ma chi te lo fa fare!?”, hanno deciso di sposare questa mission con la consapevolezza che la strada è ogni giorno in salita a causa dei numerosi ostacoli. Li apprezzo, li seguo e nel mio piccolo cerco di fare tesoro della loro esperienza.»
Un giornalista dovrebbe scrivere … Come ???
«Chi fa il giornalista, a mio parere, dovrebbe cercare di esternarsi dai condizionamenti personali dovuti a qualsiasi situazione e parlare di altro. Tale situazione l’ho riscontrata nel mio territorio di origine, interrompendo la mia attività in virtù di situazioni che si erano venuti a creare e che, anche solo emotivamente, avrebbero potuto far associare il mio nome a quel tipo di informazione cosiddetta “di parte”. Il giornalista non dovrebbe condizionare la realtà nella misura in cui per conquistare la prima pagina è costretto a travisare le notizie oppure ad affermare ciò che sa di non essere pienamente veritiero, così come non dovrebbe sostituirsi al ruolo dei giudici sentenziando oppure emettendo “condanne” in maniera anticipata. È senza dubbio fondamentale l’attenzione e la pressione mediatica per spronare gli operatori di giustizia a ricercare la verità con ogni mezzo.»
“Passione”, preparazione, vivere in Italia, mi leghi queste parole ?
«Forse sono un po’ troppo giovane per poter esprimere un giudizio che, come in questo caso, solo l’esperienza può delucidare. Lego queste tre locuzioni con una terza parole, ovverosia “fiducia”: sono un sognatore convinto che attraverso la formazione ed un buon bagaglio culturale può rincorrere i suoi sogni nel perimetro di questa nazione e spronare tanti altri giovani a costruire il proprio percorso di vita in un Paese che per bellezza, incanto, tradizione storico-culturale e prelibatezze culinarie non ha nulla da invidiare nell’ intero globo terrestre.»
Finiamo sempre l’intervista con una domanda “fuori tema”…quali sono i tuoi gusti nel cibo? E se ti dovessimo portare un gelato che gusti preferisci?
«Amo così tanto i prodotti del meridione che, sono sincero, la prima cosa che ho pensato, appena mi è stata posta la domanda è la carbonara. Non posso esagerare visto che in questo periodo della mia vita sono piuttosto sedentario e prenderei subito qualche chilo. Prima, arbitrando regolarmente e vivendo nel mio amato Cilento, non nascondo che mangiavo anche per tre persone durante ogni pasto. Sui gelati non risparmio calorie: nocciatella, cioccolato bianco o comunque gusti che si sposano con il cioccolato.»
Alla fine, la passione si legge anche dalla scelta di gusti semplici, come quelli di un gelato.
Alcuni link per Vito Carone https://www.linkedin.com/in/caronevito/, https://twitter.com/caronetweet
Se volete conoscere qualcosa di più di Vito Carone, la redazione come sempre è a vostra disposizione.