Lettera a chi ha bruciato la statua a Napoli. Due settimane fa avevo scritto molto male riguardo alla statua della Venere degli Stracci esposta a Napoli (LEGGI QUI), e oggi apprendo che qualcuno, nella notte, le ha dato fuoco. Chissà, magari si scoprirà che non è stato nessuno, altrimenti ascoltami:
Lettera a chi ha bruciato la statua a Napoli
“Tu che hai bruciato la statua a Napoli, che tu sia pazzo o meno, posso solo immaginarti, ma sappi che sono dalla tua parte.
Sono dalla tua parte perché in te vedo una bruttura più antica dei tuoi anni e la vedo senza buonismo, rispettandola e non cercando di cambiarla. Parteggio per te ogni volta che distaccati opertori culturali vogliono “migliorarti” insegnandoti come vivere il tuo quartiere con l’arte, e l’arte è quella che dicono loro. Quando ti mettono una montagna di stracci nella piazza so cosa pensi: che loro non sanno neanche riconoscere la vera puzza degli stracci e cosa significano realmente, che per te quella non è bellezza ma è il marchio di una classe che vuole farti misurare la tua distanza culturale da loro.
So come ti senti quando gli assessorati alla cultura decidono quali principi, emozioni e concetti hai nel profondo, senza mai averti chiesto nulla a riguardo. Sono lì quando ti sembra ingiusto essere fuori luogo nelle tue piazze perché non capisci un linguaggio che ti promettono sarà universale. Io sono dalla tua parte perché so che l’arte è dei pochi contro i molti, e non c’è nulla di male ad essere tra i molti.
La tua bruttura è più antica di te e attraverso te parla, anche se tu non lo sai. Il tuo gesto, vandalico, di pazzia, di disattenzione o di goliardia è solo espressione di quell’istinto che offre al sistema della cultura una risposta sincera.
Quel sistema ha voluto dialogare per l’ennesima volta col popolo, trattandolo da studente alle prime armi, imponendogli un linguaggio che non sente proprio e pensando di conoscerlo meglio di se stesso. Il popolo stavolta ha risposto, non certo come sperato ma bruciando, violentando e ribellandosi a questa imposizione sprezzante. Non preoccuparti se tu non pensi tutte queste cose, e magari è stato il caso ad accendere gli stracci. Il caso non esiste e tu, schiavo del tempo, non hai bruciato da solo quella statua.
Le ultime mie righe vanno a tutti gli operatori culturali che si stanno scandalizzando in queste ore per l’accaduto. Siate invece felici: forse non è la risposta nella quale speravate, ma stiamo assistendo all’arte che finalmente dialoga di nuovo con la società, quella vera, fuori dalle gallerie e dai musei. Prendiamo nota e rispettiamo la bruttura nella sua verità.”
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