Joana Vanconcelos e le installazioni (stra)ordinarie. Sta per iniziare il tour italiano di Joana Vasconcelos. Tre mostre italiane per l’artista portoghese che sta definendo il concetto di installazione fiber di grandi dimensioni.
Troverete il suo lavoro al Museo archeologico “Paolo Orsi” di Siracusa con Crowned Idols fino al 26 luglio. A Napoli, nella collettiva Interaction, il suo grande lavoro Valkyrie è tentacolarmente centrale al percorso espositivo. Alla Galleria Mimmo Scognamiglio di Milano troverete invece la sua personale “Stupid Furniture”, fino al 29 luglio. E’ l’occasione per presentarvi un’altra artista da conoscere.
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Biografia essenziale di Joana Vasconcelos
Joana Vasconcelos nasce nel 1971 a Parigi, in ‘esilio’. La famiglia torna in patria solo dopo il 1974, dopo la Rivoluzione dei garofani, quando l’allontanamento non è più valido e i genitori possono rientrare nei confini nazionali. Stidia al Centro de Arte & Comunicação Visual di Lisbona.
La sua è una carriera costante ma finora mai troppo sotto i riflettori. Ultimamente, grazie a esposizioni e installazioni tessili che hanno fatto molto parlare, il suo nome è entrato nella ristretta cerchia degli autori stabilmente previsti nei futuri tomi di storia dell’arte.
Per chi volesse conoscerla, se passa per Lisbona faccia un salto al suo atelier, una vera fabbrica del lavorio artistico tessile, con tanto di reparti, gruppi di sviluppo e addetti al cucito.
Joana Vanconcelos e le installazioni (stra)ordinarie: le più iconiche
“Prendiamo qualcosa di banale, anonimo, e gettiamolo nel mondo del pensiero, come una galleria. Io credo che nell’arte tutto sia possibile. Anche dare un’altra vita, un’altra identità. Prendere qualcosa che era rifiutato e trasfigurarlo“
Estrarre dall’ordine logico della realtà oggetti insignificanti, dare loro la possibilità di essere altro. La pratica di Joana Vasconcelos si basa sul sovvertire dimensioni, colori e materiali di oggetti di uso quotidiano. Nella sua poetica tutto può essere mischiato e ritrovato dallo spettatore, in un lavoro tentacolare di assimilazione che ha trovato nel gesto del cucito (cucito, maglia, uncinetto) la sua più ovvia meccanica fenomenologica.
La notorietà arriva soprattutto nel 2005, con la partecipazione alla Biennale di Venezia. Per l’occasione Vasconcelos prepara l’installazione A Noiva (The Bride), un lampadario alto 20 piedi composto da oltre 14.000 Tamponi per donna.
Nel 2012 diventa la prima donna e più giovane artista a esporre lavori contemporanei nella Reggia di Versailles, e l’anno successivo viene richiamata alla Biennale a rappresentare il Portogallo con un’intera mostra personale. E’ presente anche l’opera Trafaria Praia, una vera galleria d’arte galleggiante costruita su una barca ancorata.
Nel 2018 il Museo Guggenheim di Bilbao, in Spagna, le dedica una retrospettiva, ‘I’m your Mirror‘, unica artista portoghese a ottenere tale riconoscimento.
Seguiamo da vicino questa artista che porta in scena il tatto e lo straniamento dei sensi.