Il successo di Squid Game che dovete conoscere

Il successo di Squid Game che dovete conoscere

Il successo di Squid Game che dovete conoscere. Squid Game (오징어게임, Ojing-eo ge-imè, “il gioco del calamaro“) è la serie di cui tutti parlano sui social, uno spettacolo ideato per Netflix che gioca tutto sulla crudeltà e l’infantilismo. Capire i motivi del suo successo potrebbe essere importante per interpretare i prodotti futuri.

Trama di Squid Game

Il successo di Squid Game che dovete conoscere

E’ stato lanciato sulla piattaforma Netflix ormai quasi tre settimane fa, e i social si sono riempiti di meme, chiunque abbia un account Instagram, Tik Tok o Facebook, anche se non lo sa, si è già imbattuto in immagini che richiamano Squid Game.

La serie viene dalla Sud Corea e sta battendo ogni record, fino a spodestare Bridgerton, finora il prodotto originale di Netflix di punta. E’ stata ideata nel 2008 da Hwang Dong-hyuk. Parla di 456 persone coinvolte in una serie di 6 giochi per bambini. Tutti i partecipanti sono indebitati e disperati, e vengono attirati in questa competizione di gruppo dalla possibilità di vincere 45,6 miliardi di won coreani (39 milioni di dollari). Le competizioni, seppur ricalcate sui giochi dei bambini, sono fatali se si perde.

Le persone sono attratte dall’ironia di adulti senza speranza che rischiano la vita per vincere un gioco per bambini“, Hwang Dong-hyuk, direttore esecutivo di Squid Game.

I giochi sono molto semplici e lasciano lo spettatore completamente concentrato sui protagonisti e non sulle dinamiche ludiche: ‘Un-due-tre-st(ai)llà‘, oppure ritagliare forme, tutto molto infantile, ma se perdi muori.

Perché Squid Game ha così successo

Il successo di Squid Game che dovete conoscere

C’è concordia nei motivi: Squid Game è ideato e prodotto per un pubblico fondamentalmente immaturo, ma che vuole godere della violenza. I vari particolari sono tutti molto ben studiati e presentati.

I Personaggi di Squid Game ricordano il pubblico

I protagonisti sono spiantati, vittime di una crisi prima economica e poi totale. Però i produttori li hanno fatti provenire da tutti i ceti sociali, nessuno escluso. In alcuni il pubblico occidentale ha più difficoltà a immedesimarsi (il rifugiato nord coreano per esempio), ma le varie classi sociali e le dinamiche private, sempre molto esemplificative, fanno prima o poi cadere nell’immedesimazione chiunque. Fatto questo, anche lo spettatore è parte del gioco al massacro.

Competizione sociale

La competizione sociale è molto strutturata e difficile nelle società contemporanee. Si potrebbe ipotizzare che a vincerla sia semplicemente chi è tanto bravo da capirla. Qui la società intera è invece buttata in competizioni ovvie e dove la violenza vige da padrone non più nascosto. E’ quasi un modo di renderla più giusta, più alla portata di tutti. Diviene appagante e sa di riscatto contro i soprusi subiti.

Estetica infantile

A fare da contraltare alla violenza e al massacro, un’estetica tutta colori da nido d’infanzia. Vestiti, pettinature e colori pastello riportano ogni osservatore nella stanza dei giochi di quando si era bambini. Si è tornati bambini, non ci sono più responsabilità, solo un grosso premio o una grossa punizione.

Violenza infantile

La violenza nelle varie puntate è anche accostata a meschinità e sotterfugi per non essere uccisi (che si realizzano anche solo in tirate di capelli nel momento più sbagliato). Anche la crudeltà sembra sempre partorita dalla mente di un bambino.

Il successo di Squid Game che dovete conoscere

Il successo di Squid Game che dovete conoscere

In ultima analisi, Squid Game è il gioco dell’irresponsabilità. Un’estetica, un comportamento e una violenza che annullano ogni maturità. Nel bene e nel male gli spettatori si immedesimano in personaggi che non sono mai diventati grandi, ovvero che vengono rieducati ad essere piccoli. Il premio è grande, basta giocare, l’errore è assoluto, e con ciò privo di conseguenze (la morte non è una conseguenza nella dinamica dell’immedesimazione).

In questo prodotto, molto ben congegnato, si intravede la voglia repressa di essere rimessi all’asilo, di avocare a qualcun altro le responsabilità, di avere il sogno di tornare assoluti nelle nostre azioni (bene/male). Siamo assetati di qualcuno che decida cosa è bene per noi, che semplifichi ogni dinamica di rapporto, che giustifichi la violenza.

Squid Game è un raffinato manifesto della nostra voglia di essere rieducati.

 

https://nonsolowork.com/billie-eilish/
https://nonsolowork.com/love-is-in-the-bin-di-banksy-torna-in-asta-a-6-volte-il-prezzo-del-2018/
Condividi:
Facebook
Twitter
Pinterest
LinkedIn
Articoli Correlati
Gli avatar di Meta sono diventati reali

Gli avatar di Meta sono diventati reali

L'ultima intervista a Zuckerberg è avvenuta nel Metaverso, creando molto scalpore. Quello che si è detto preoccupa...
Le fate di Cottingley: potenza delle immagini (parte prima)

Le fate di Cottingley: potenza delle immagini (parte prima)

La prova dell'esistenza delle fate che girò il mondo più di cento anni fa. Come naque e come andò a finire questa
Alieni in Messico e crisi dei Ferragnez: cosa ricorderà la rete?

Alieni in Messico e crisi dei Ferragnez: cosa ricorderà la rete?

Come si capisce il valore di una informazione in rete? C'entra qualcosa la sua veridicità o il dubbio che risolve? E quali
Peli capelli e strane parrucche in mostra a Parigi

Peli capelli e strane parrucche in mostra a Parigi

Al Museo delle Arti Decorative una raccolta di stranezze che vi incuriosirà. Così si fa una mostra sulla moda

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto