Gli avatar di Meta sono diventati reali

Gli avatar di Meta sono diventati reali

Gli avatar di Meta sono diventati reali. Rieccoci a parlare di META. Chi ci segue da un po’ sa che non ne siamo mai stati sicuri, e i nostri prolungati scetticismi finora ci hanno dato ragione (leggi QUI COSA E’ META, leggi QUI L’ALLARME SICUREZZA DATI IN META).

Oggi ci concentriamo su quella che è stata una piccola rivoluzione nella comunicazione del progetto di Zuckerberg. Se fino a pochi mesi fa la faccia di Meta e dei suoi avatar era collegata a un concetto ludico, con grafiche spiccatamente da videogioco di ruolo, con l’ultima uscita comunicativa si è voluto far capire che in Meta si incontrano corpi reali.

Vediamo cosa è successo.

Le due notizie di Meta: AI e Avatar fotorealistici

Mercoledì 27 settembre conferenza stampa dove gli sviluppatori annunciano l’introduzione dell’intelligenza artificiale sulle piattaforme social, WhatsApp compreso, seguita dall’uscita del nuovo visore Meta Quest 3, capace di processare ad altissimi livelli la visione ‘mixed reality’.

Il giorno dopo arriva il vero scoop di comunicazione: l’intervista a Mark Zuckerberg sul canale Youtube di Lex Fridman. La prima parte dell’incontro avviene totalmente nel Metaverso. Sia Fridman che Zuckerberg compaiono in un campo nero in versione assolutamente fotorealistica, credibile e, direbbe chi non è abituato, corporea di sicuro!

Gli avatar di Meta sono diventati reali

Pur apparendo uno di fronte all’altro, sono in realtà a centinaia di chilometri distanza e i due avatar sono credibilissimi. Espressione, particolari, movimenti, mimiche, le due facce sembrano scannerizzate nei minimi particolari. Solo a un certo punto si fanno inquadrare per come veramente sono: seduti nei loro studi, da soli, con un visore davanti agli occhi.

Siamo lontani fisicamente, ma ci sembra di essere nella stessa stanza (…) Questa tecnologia è incredibile, e penso sarà il futuro di come ci incontreremo gli uni con gli altri per esprimere le nostre emozioni” (Fridman)

Il siparietto continua a favore di ospite. Il presentatore addirittura si sente turbato dall’essere così vicino al suo ospite, arriva a chiedergli se sta “entrando nella sua zona intima“, se non lo imbarazza un volto reale così vicino al suo… Zuckerberg ridacchia roboticamente.

Questo video rappresenta per Meta la prima apparizione degli avatar in pubblico, dopo il lancio ufficiale del 2022. Ogni avatar è creato da un sistema di lettura di espressioni, creazione del modello, interazione con esso. Lo sviluppo è ancora lungo e un accesso allargato a questa tecnologia non ha oggi una data probabile. Il passo successivo di Meta, comunque già annunciato, sarà creare avatar realistici che interagiscano in Meta con i clienti, sfruttando l’intelligenza artificiale e creando un’esperienza di totale rapporto umano.

Gli avatar di Meta sono diventati reali

Bene, eccoci alla fine della notizia. Non so a voi, ma a me quello che fa più impressione è come questi ‘tecnovisionari’ cerchino di eludere ogni problematica dalle loro innovazioni. Non c’è dubbio nelle loro voci, nelle domande concordate e nelle risposte semplici. Questo è il futuro, e basta! I corpi, le relazioni, il concetto di vicinanza non vanno riscritti, vanno accettati come offerti da loro. Avanzare senza domande, sempre, confondendo strategicamente i termini ‘reale’ e ‘realistico’.

Il fotorealistico è l’unico concetto che conta esteticamente, perché è il miglior inganno al cervello. Ogni proclama deve essere già oltre l’accusa di imporre una visione perché non deve risultare una regia.

Questi due personaggi, con o senza avatar, rappresentano a parere di chi scrive due sciocchi che vogliono la realtà solo per pochi intimi. Gli sciocchi, dotati di potere, non hanno mai portato il bene…

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