Sono nata a Trieste nel 1968 dove ho sempre vissuto. Nel 1994 mi sono laureata a pieni voti in Lettere Classiche presso l’Università degli Studi di Trieste, con una tesi in antichistica sulle rappresentazioni e le funzioni di una grande dea greca, Afrodite e l’organizzazione simbolica del gender system.
Da quando ho messo piede al Liceo della mia città con il mondo greco e latino è stato amore a prima vista, un autentico colpo di fulmine.
Sono in tanti a chiedermi il perché di questa passione così travolgente molti quelle che mi chiedono e si chiedono il senso dello studiare il greco e il latino in questo mondo che corre a 1000 km all’ora.E allora io prendo a prestito le parole della gran dama del Collège de France, Jaqueline de Romilly, grecista, scomparsa nel 2010 all’età di 97 anni. Jaqueline fu la prima donna a insegnare al Collège de France e fu la seconda donna, dopo Marguerite Yourcenar, a essere ammessa all’Académie française.
«Ho sempre pensato che si dovesse dare accesso, tramite le radici stesse, alla nostra cultura. Dare bellezza e le sfumature. Per un motivo molto semplice: come si possono distinguere due idee affini se non si sanno attribuire loro le giuste parole? Come si può pensare se non si è capaci innanzitutto di padroneggiare la lingua?»
È proprio questo il senso: DARE BELLEZZA E SFUMATURE, in un mondo che etichetta tutto, che riduce e semplifica ogni cosa, in un mondo che non ha più le parole e che a poco a poco uccide il pensiero credo fortemente che studiare il greco e il latino sia un elemento di formazione intellettuale e morale fondamentale e possa aiutare le persone a trovare la propria strada, ad essere più consapevoli, più tolleranti, più centrati e possa favorire la comunicazione sincera tra gli esseri umani di cui sentiamo sempre di più la mancanza. E farlo attraverso i testi letterari, questa è la bellezza e la generosità dell’insegnamento. Ed è quello che amo fare.
Insegnare, formare, trasmettere.
Sono stata cultrice della materia collaborando alla cattedra di Storia delle Religioni dell’Università degli Studi di Trieste come coadiutrice didattica nella presentazione di alcune lezioni e seminari per gli studenti su argomenti propedeutici ai corsi monografici e da più di trent’anni offro sostegno didattico e lezioni individuali e di gruppo in materie letterarie a studenti, a docenti e appassionati di antichistica.
Nello specifico sono una studiosa di mitologia, di storia religiosa del mondo antico e organizzazione simbolica del gender system. Le trasgressive è il mio primo libro.
LE TRASGRESSIVE- SINOSSI DEL LIBRO
«Le donne sapienti le odio, non me ne capiti in casa una che pensi cose più grandi che a donna conviene. È in donne come queste che Afrodite instilla di più la malizia, mentre la donna semplice si sottrae alla follia per il suo poco senno…» queste le parole di Ippolito nell’omonima tragedia di Euripide.
Gli uomini da sempre temono le donne, temono il loro sapere, la loro bellezza, la loro indole, e da sempre, in ogni angolo del mondo, le hanno arginate, relegandole a ruoli stereotipati e sempre secondari.
Ma è possibile dire “NO” dire “IO NON CI STO”; è possibile disobbedire e trasgredire. Il libro presenta alcune figure di donne appartenenti all’immaginario simbolico greco e romano,
personaggi del mito, dee, eroine, veggenti, maghe o donne indipendenti, forti nel pensiero e nella voce connesse a sapienza profezia, seduzione; donne che danno voce ai loro pensieri e che incutono timore e che hanno valicato i confini imposti loro da un mondo maschile.
Sono donne “non allineate” e si qualificano per due tratti distintivi vogliono sapere e vogliono agire autonomamente, sono protagoniste che scelgono, agiscono, pagano per le loro scelte e fomentano con il loro agire il terrore del sistema patriarcale nei confronti dell’Altro per eccellenza, la femmina, il timore di dover condividere con lei il sapere e di conseguenza il primato.
Queste pagine ci conducono alla scoperta delle “indomite” – tra cui Antigone, Medea, Deianira, Circe, ma anche Elena e Pandora – donne che danno voce ai loro pensieri e che per questo spaventano.
Ieri come oggi.
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