Un percorso per comprendere il mondo del “sostenibile”
Incontriamo Marco Baudino e la moglie Stefania, della Future Power, una sera di sabato, e siamo travolte da un’ondata di entusiasmo.
Una carica di energia che scaturisce dal credere fortemente ad “Nuovo Rinascimento Italiano”, come lo chiama Marco, che trova punto d’arrivo e di partenza nell’aver individuato un percorso circolare, di strategie che fanno bene al nostro ambiente, alle nostre vite e, non da ultimo, alla nostra economia.
Come nasce questa sensibilità verso l’eco-sostenibilità?
«Nel 2006, durante una ricerca legata alla mia professione di ingegnere impiantista, mi imbatto in un tecnico di Hong Kong che, forse anche per la sua religione taoista, pur venendo dal mondo tecnico come me, aveva dato un taglio fortemente sostenibile a tutto ciò che progettava. Mi parla di un prodotto, il cui prototipo nacque nel 1999, perfezionato solo intorno il 2003 e che iniziava, all’epoca del nostro incontro, a far parlare tutti coloro che si interessavano di eco-sostenibilità, partendo prima dalla commercializzazione negli Stati Uniti, per arrivare in Europa nel 2009, per il quale siamo diventati distributori esclusivi con il nome di VIPOT. Sono vasi prodotti con LOLLA DI RISO, prodotto di scarto della lavorazione del risone che diventa riso commestibile attraverso la sbramatura. Vasi che interagiscono con la pianta stessa perché naturali e le cui sostanze vengono assimilate dal terreno, “aggredite” naturalmente dai batteri della terra.»
«Conoscere questo prodotto e dar vita ad un nuovo modo di vedere le cose, in modo veramente sostenibile, intuendo la grande opportunità per cambiare la realtà attuale dei rifiuti e dello sfruttamento delle risorse della terra, ci ha spinti oltre. Abbiamo dato vita, qualche anno fa, alla Future Power per unire le iniziative in un “Progetto Integrato” e ridisegnare il concetto di economia, da lineare a circolare, nella quale, partendo da un punto (i vasi) si ritorna a questi o ad una qualunque produzione eco-sostenibile, senza danni all’ambiente e all’uomo, ma ad impatto 0…anzi a “impatto positivo” e a difetti ZERO. I vasi si bio-degradano progressivamente, non producendo rifiuto ma divenendo a loro volta, alla fine del ciclo, energia, ammendante, concime per le produzioni che li hanno utilizzati.»
Marco e Stefania accennano a come i vasi VIPOT biodegradabili, siano facili da smaltire, a fine vita, in piccoli ed innovativi impianti di produzione di energia.
La vastità e l’importanza che questo progetto riveste, ci obbliga a rimandare il seguito ad altri appuntamenti, nei quali si entrerà più nel dettaglio di questa iniziativa a protezione dell’ambiente e della nostra stessa vita.
Se sei interessato a metterti in contatto con la Future Power, non esitare a scriverci, la redazione ti prenderà il tuo personale appuntamento.