Crediamo che con FUTURE POWER il concetto di economia circolare sia delineata con precisione.
Marco è un fiume in piena di idee, tutt’altro che astratte.
Idee supportate da letteratura scientifica (STES Ecoetica, a Roma) e riconoscimenti come il Premio per lo Sviluppo Sostenibile nella categoria Start-Up della Green Economy-Ecomondo, ricevuto il novembre scorso.
Potete spiegare meglio il meccanismo dell’economia circolare, così come voi della FUTURE POWER l’avete disegnata nei vostri progetti e processi di smaltimento?
«Attualmente viviamo un’economia lineare che prevedere due punti focali, paragonabili a due bacini: uno, di continua produzione ed inevitabile prosciugamento delle risorse nobili della terra, per la corsa al consumismo sfrenato; l’altro, di riempimento di rifiuti perché quello che stiamo producendo non è più smaltibile. Per parlare di economia circolare io devo invece sviluppare un progetto che, sulla base dei suoi punti consequenziali, alla fine mi fa ritornare esattamente da dove sono partito: al prodotto che ha dato vita a questo circuito virtuoso … senza impatti negativi.
Quindi all’inizio c’è stato un COSA fare perché questo avvenisse, attraverso un vettore individuato in VIPOT. ( www.vipot.it) In seguito ho individuato una tecnologia, necessaria per COME chiudere il cerchio e realizzare un esempio di ciclo circolare completo e quindi di economia. Con la mia società, Future Power, abbiamo acquisito, grazie a delle eccellenze italiane, un know-how svizzero per una tecnologia di smaltimento naturale basato sulla MINI Digestione Anaerobica degli scarti organici. Oggi posso anche dire migliorandola.»
«Ogni scarto organico, prodotto da ogni comunità “che vive”, decomponendosi produce bio-metano che si disperde in atmosfera. L’idea allora è stata quella di controllare questo processo, garantendolo in ambiente chiuso e anaerobico e “raccogliendo”, in questo modo, il metano naturalmente prodotto, come combustibile per l’autoproduzione di energia pulita!
Pochi sanno che questo metano, risultato della decomposizione degli scarti organici trattati e “intercettati”, senza farli disperdere nell’ambiente, sarebbe stato 25 volte più dannosi per l’effetto serra, rispetto alla CO2 risultante dalla combustione del bio-metano stesso, per la produzione di energia pulita. L’introduzione della tecnologia legata alla MINI Digestione Anaerobica migliora quindi gli impatti verso l’ambiente di 25 volte. É un’equazione chiara. Ma potremo approfondire, per portare altro materiale a dimostrazione di quanto detto finora.»
Non ci resta che rimandare alla prossima parte, su questa rubrica.
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