Fuori Salone 2019: una passeggiata illuminante

Il FuoriSalone 2019 di Milano è terminato da un pò di tempo ma abbiamo voluto riparlarne e offrirvi queste interessanti  foto scattate da Roberta Nossa in compagnia di Guido Nosari, il nostro art-Director, curiosando qua e là in giro per Milano.
Ecco cosa ci raccontano parole ed immagini.
“Abbiamo visitato i vari spazi che hanno portato Milano a percorrere le sue strade, lungo un evento che nasce inizialmente come espansione indipendente del salone del mobile, che ormai è relegato ai soli addetti ai lavori. Sparsi in tutta la città, più o meno 300 locali a riempire i distretti di Milano di folle non troppo interessate ma sempre eleganti.
FUORISALONE 2019: LA LUCE COME CONDUTTORE

Il Fuorisalone 2019 ha visto come filo conduttore l’utilizzo, nel design e nell’architettura, della luce: gli eventi e gli spazi dedicati a questo elemento, che sta diventando un vero elemento architettonico e di scultura degli spazi, erano quasi percorribili come un percorso autonomo e ricco di innovazione.

FUORISALONE 2019: COMUNICARE LA FUNZIONE

Ciò che comunque traspare dal lavoro dei designer è quanto stia diventando sempre più preponderante la comunicazione: gli oggetti di design esposti lungo le vie di Brera e di Tortona sono sempre più creati per comunicare una funzione più che rispondere alla funzione stessa.

I designer dal mondo sembrano indicarci che la vera importanza non sta più nell’utilizzo e nella funzionalità di un oggetto, ma quanto questo oggetto riesca a comunicare di essere utilizzabile e funzionale rimanendo elegantissimo.

Apparire professionisti conta più che esserlo, apparire eleganti supera di molto l’importanza di esserlo veramente. Ecco perché la luce è il vero elemento di design di quest’anno: modellare una superficie senza scalfirla, riempire gli spazi lasciandoli vuoti. Il posto d’onore è per gli occhi, per le mani munirsi di un touch.

Tanto gli oggetti di design quando i nostri occhi si stanno sempre più abituando a questa realtà, e non ci sentiamo, noi, di condannare questo cambiamento delle cose: ci sentiamo solo di restare spettatori di ciò che accadrà senza farci convincere troppo che le luci possano sostenerci.

Aldilà di questo, è sempre interessante visitare negozi, palazzi e interni che la novecentesca Milano non vorrebbe mai aperti a tutti.”

Ecco una meravigliosa carrellata di foto.

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