Franck Bohbot: riscoprire le sue piscine vuote mostra un mondo diverso da 10 anni fa

Franck Bohbot: riscoprire le sue piscine vuote mostra un mondo diverso da 10 anni fa. La serie fotografica Swimming Pool segnò un momento importante per la storia europea della fotografia. L’enfant prodige Bohbot propose qualcosa di nuovo eppure già presente. A rivederle oggi la loro fascinazione non è cambiata, ma il senso sì…

Chi è Franck Bohbot

Franck Bohbot nasce a Parigi nel 1980 e dal 2013 vive e lavora a New York. La capitale statunitense da lungo tempo lo chiamava a sé: molte le collaborazione con testate americane, prima fra tutte il New York Times che, nel 2015, gli commissionava un intero reportage sul DreamHack a Jönköping, in Svezia.

Negli anni Franck ha lavorato con Wired (2014) pubblicando fotografie su Chinatown; nello stesso anno ha portato a termine la sua prima vera serie di Portraits, ‘Cuts‘, presentata in anteprima e pubblicata sempre sul New York Times.

Nel 2016 ha pubblicato la sua prima monografia, ‘Light On New York City‘, pubblicata da teNeues; nel 2018 è uscito in libreria in collaborazione con lo scrittore Philippe Ungar con il libro fotografico ‘We Are New York Indie Booksellers‘, presentato dal The Guardian, testata che, l’anno successivo, gli ha commissionato la serie ‘Forever Young’.

La sua carriera è in costante ascesa, grazie a un taglio che è sempre riconoscibile.

“... vocabolario visivo e tavolozza tonale del cinema. Molte delle immagini ricordano l’aspetto inconfondibile di Blade Runner. L’atmosfera pesante in queste foto sembra carica di un senso di dramma, come un portale in qualche film noir moderno” (Wired)

Bohbot abbraccia una simmetria quasi perfetta, creando una qualità surreale e suscitando un senso di curiosità con ogni immagine” (Artdaily)

Voi che state leggendo, credendo di non aver mai visto prima un suo lavoro, non sapete che dal 2013 quelle ampie foto a prospettiva centrale dei corridoi del Louvre, diventate l’immagine ufficiale ed esclusiva del museo, sono proprio firmate Bohbot.

Franck Bohbot: riscoprire le sue piscine vuote mostra un mondo diverso da 10 anni fa

Franck Bohbot: riscoprire le sue piscine vuote mostra un mondo diverso da 10 anni fa

Un’esplorazione sociologica e artistica di questo spazio democratico di svago, la serie celebra la presenza di queste oasi acquatiche in una metropoli senza sbocco sul mare e si chiede se restino luoghi di gioco anche quando vuote e deserte. In questi spazi illuminati e cangianti che racchiudono aria e acqua, l’assenza di attività umana assume una presenza distinta, la quiete risuona, il silenzio riecheggia. Gli interni sono allo stesso tempo familiari e non familiari, le loro qualità ordinarie e utilitarie trasformate dopo ore in qualcosa di molto più cinematograficamente sognante, abbondano di simmetrie ipnotiche e blu clorurati di ogni sfumatura.” (dal suo sito)

Questa serie ha appena compiuto 10 anni. Tra il 2011 e il 2012 Franck Bohbot ha fotografato le piscine della città di Parigi a fine giornata. Questi luoghi sembrano esausti dalle grida, sembra quasi di sentirle ancora rimbombare. L’aria sa di cloro, un’altra giornata giunge al termine e lascia in questi spazi una sensazione teatrale: il teatro come luogo di ripetizione di ciò che non accade mai.

piscina

La guardo in questi giorni e scopro come l’arte dialoghi con il tempo che cambia.

Oggi la serie Swimming Pool assume valori completamente diversi: dopo questi due anni di lock down, pandemie, restrizioni, una serie che risbuca dal passato riesce a intrattenere nuovi discorsi col presente.

Ora queste piscine sembrano spettatrici, le uniche che sono rimaste salde, sembrano proprio i teatri, ma non più in metafora, quanto nel loro essere vuote.

Non so bene il perché ma, riguardandole oggi, queste piscine non sono a fine giornata, l’odore di cloro non è spanso, non ci sono stati bambini e corsi; in verità sembra che nessuno le usi da settimane, e l’odore è di disinfettante.

Gli occhi abitano le immagini sempre intrisi di contemporaneità.

Parmentier
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