Fornace della Cava, la ceramica fatta di innovazione e poesia

Un’impresa capace di fare innovazione valorizzando la tradizione.

Fornace della Cava racconta l’abilità di produrre poesia propria dei paesi del Mediterraneo.

Una produzione culturale.

È il 1983 quando Maria Rosaria Perdicaro, insieme al socio Costantino Turino, fonda un’azienda destinata a diventare un riferimento non solo dal punto di vista produttivo, ma anche culturale ed etico a livello nazionale. 

Radicata in un contesto molto forte per la lavorazione della ceramica, il sud Italia e, più nello specifico, Cava de’ Tirreni, in provincia di Salerno, Fornace della Cava parte dal presupposto di voler offrire qualcosa di diverso rispetto a quanto già esistente sul mercato. Per questo decide di esplorare delle potenzialità della materia che non riguardano solo funzionalità tecnica e qualità della performance.

A fare la differenza è la poesia che pervade le ceramiche qui realizzate. Il desiderio di trasmettere delle emozioni legate alla storia e alla cultura di questo luogo, il cui valore è stato ben compreso dalla Perdicaro, formatasi nell’ambito della ceramica lavorando per 13 anni come impiegata per un’impresa locale.

Innovazione poetica

Lungimirante, determinata e intraprendente, Maria Rosaria Perdicaro è riuscita a rendere nel tempo questa poesia una poetica vivace e delicata, affidandone il lavoro di interpretazione alle menti geniali di celebri artisti, architetti e designer con cui ha collaborato. Da Annibale Oste, Riccardo Dalisi, Linde e Francois Burkhardt. 

Avvalendosi della loro sensibilità e creatività, ha raggiunto l’obiettivo di valorizzare questo patrimonio dal punto di vista culturale, prima che economico, mostrando come sia possibile fare innovazione lontano da una declinazione tecnologica del termine. Piuttosto sperimentando con mani, testa e cuore.

I prodotti di Fornace della Cava sono infatti per prima cosa frutto della conoscenza: quella della propria storia, delle proprietà del materiale scelto e delle tecniche produttive impiegate. Ed è solo da una tale consapevolezza che è possibile creare il nuovo.

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