Fili Pari crea vestiti di marmo! Ci stiamo sempre più accorgendo come il concetto di riciclo metta in discussione un intero periodo storico. Ogni anno decine di start up e aziende scoprono nuovi modi per ridurre lo scarto e la perdita di materiali a seguito di lavorazione. Gli esempi che, solo negli ultimi mesi, NonSoloWork è riuscito a portare alla vostra attenzione sono molti, legati anche da un’iniziativa femminile, creati da donne, gestiti da donne:
- RiceHouse: creare case con gli scarti della filiera del riso
- OrangeFiber: vestiti dagli scart della frutta
- Atelier Riforma: svecchia in modo creativo l’usato
- Bi-rex: dagli scarti alimentari alla cellulosa
Questi pochi ma significativi esempi ci pongono una domanda: quanto spreco abbiamo presupposto nella nostra idea di produzione moderna? Quanto, fin dall’inizio, con un po’ di attenzione e creatività, avremmo potuto salvaguardare il pianeta? Credo che a queste domande non servano risposte ma azioni. Allora andiamo a vedere cosa hanno pensato le ragazze di Fili Pari.
Fili Pari crea vestiti di marmo! Come nasce e cosa propongono
Francesca Pievani e Alice Zantedeschi sono due designer laureate al Politecnico di Milano in Design per il Sistema Moda. Hanno un’intuizione che potrebbe portarle lontane: unire la filiera della lavorazione del marmo all’ambito del vestiario. Nello specifico, vogliono portare sul mercato un tipo di tessuto che riesce a riciclare gli scarti di polvere lapidea per creare capi impermeabili, sostenibili e alla moda.
Creano Fili Pari, start up che gioca con il suo stesso nome. Pur richiamando l’attenzione al tessile e alla moda, è anche l’anagramma dei loro due soprannomi, Fripi e Ali. Il marmo e i suoi scarti come nuova materia per produrre abiti.
Il marmo, infatti, può rimandare a idee di resistenza, fissità e forme scultoree. Ma nelle giuste mani la sua polvere può essere riutilizzata fino a diventare indossabile. Fili Pari si pone proprio questo scopo: la start up al femminile, anche grazie all’incubazione in Polihub, acceleratore d’impresa del Politecnico di Milano, vuole utilizzare il MARM / MORE ® per creare abiti trendy ed ecosostenibili. Il MARM / MORE è una lavorazione della polvere di marmo che può essere applicata e spalmata su tessuto, rendendolo completamente impermeabile.
Indossare un caldo marmo
“L’idea di rendere il marmo indossabile nasce con la nostra tesi di laurea magistrale dalla volontà di creare un legame tra il territorio Italiano e l’industria della moda. Il marmo è un elemento naturale, un’eccellenza del Made in Italy, che comunica il territorio, la sua storia e le sue evoluzioni e rappresenta il forte ma poco riconosciuto distretto industriale. Le sperimentazioni hanno dato vita ad una membrana brevettata contenente polvere di marmo.“
Il risultato, esteticamente parlando, è un perfetto esempio di impatto contemporaneo alla vista: unione di riflessi e texture futuribili, praticità e sicurezza, rispetto di ideali eco-friendly. Neanche a dirlo, la novità è assoluta: il materiale trova per la prima volta uno sbocco nel vestiario e inaspettatamente per chi lo incontra offre resistenza all’abrasione, capacità antivento, leggerezza, morbidezza ed è anche traspirante.
“La polvere di marmo dona il colore di base. Dal marmo rosso di Verona, che restituisce i toni del salmone, al marmo Nero Ebano dell’area del bergamasco, che rende un grigio antracite“
Una Start Up al femminile premiattissima
Anche un’attenzione all’artigianato non può mancare: la creazione è completamente Made in Italy e la start up si affida a comparti dell’artigianato sul territorio. Insomma, una vera start up al femminile di quelle che ci piacciono e che sta risquotendo premi internazionali (Worth Partnership Project, Premio Gaetano Marzotto, Startup4Good, Switch2Product e ITWIIN).
Continuate così ragazze!
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