Il web ci ha insegnato il potere “dell’effetto di rete”: quando connettete le persone e le idee, esse crescono.
Chris Anderson
Quante cose dobbiamo approfondire per poter promuovere la nostra attività sui Social!
È stato interessante quando ho conosciuto Raffaele Micelli –per ovvie motivazioni al telefono- comprendere che la sua esperienza è nata in anni di studio in Italia e all’Estero, sui sistemi comunicativi delle piattaforme Social accettando l’evidenza, molto chiara all’estero, che l’unica strategia valida è insegnare e dare consigli online, perché così facendo si può crescere e far crescere le piccole realtà aziendali.
Andiamo a scoprire cosa fa e cosa consiglia in primis scoprendo un po’ della sua storia
Ciao Paola, intanto grazie di questa intervista.
Inizierei da quando sono entrato nel mondo internet, del quale oggi mi occupo esclusivamente.
Alcuni amici mi proposero una possibilità di network marketing, legato a un sistema di pagamento in criptovalute.
Già all’epoca ero convinto del lungo futuro che avrebbero avuto questi nuovi metodi di pagamento: ormai quando acquisti qualcosa ciò che viene passato sono dei numeri, dei dati, che però non corrispondono veramente a dei soldi liquidi ed esistenti. Per esempio, se oggi tutti andassimo a prelevare i nostri soldi probabilmente non ce ne sarebbero abbastanza.
Quindi ero favorevole a queste nuove dinamiche di pagamento, solo che non volevo coinvolgere parenti o amici e diventare “quello che propone”, decisi quindi di restare totalmente on-line, interagendo con tutta Italia.
Cominciai con altri docenti a formarmi on-line, con corsi riconosciuti e formatori professionisti: questo mi diresse verso l ‘Affiliate Marketing, dove ci si rivolge alle aziende per promuovere il loro prodotto e, a vendita finalizzata, viene riconosciuto una percentuale sul ricavato che si aggira tra il 35 e il 50%.
Iniziammo in tal modo a proporre su Facebook e anche su altri canali i prodotti con i quali collaboravamo, solo che in pochi mesi ci rendemmo conto che ci perdevamo a causa dei costi pubblicitari: erano troppo alti, quasi il doppio rispetto alle nostre entrate. Ci chiedevamo se era un problema nostro o proprio non comprendevamo qualcosa del nostro percorso di studio…
Decidemmo allora di approfondire ulteriormente la conoscenza dei canali che stavamo usando, seguendo un master on-line statunitense che parlava di Facebook americano e, probabilmente, aveva più competenze ed esperienza di qualsiasi corso sui nostri territori.
Capimmo una cosa fondamentale oggi: il prodotto va comunicato dal punto di vista delle linee emozionali, sentendo il pubblico e capendo qual è il punto di forza del prodotto paragonato a prodotti simili.
Avremmo avuto più possibilità di venderlo concentrandoci sull’emozione e non sulle caratteristiche tecniche.
Alla fine del master, facemmo una nuova prova grazie alle conoscenze acquisite: una settimana dopo avevamo già recuperato tutto il nostro investimento per il master facendo una campagna negli Stati Uniti su una crema di bellezza.
Capimmo anche che i primi soldi guadagnati grazie alla comunicazione sui Social vanno subito reinvestiti sui social, e così facemmo: ributtando i nostri $2000 subito in pubblicità di Facebook riuscimmo in tre mesi a fatturare quasi 7000 dollari al netto di tutte le spese.
Dal 2013 fino alla fine del 2017 ci siamo dedicati completamente a questo tipo di marketing.
Un altro aspetto molto interessante del nostro lavoro era che noi ci affidavamo a delle aziende cercando di studiarne il prodotto e portarlo avanti nella comunicazione, ma all’azienda non eravamo legati, quindi potevamo benissimo scegliere nuovi prodotti e farci guidare dalle nostre intuizioni.
L’unico problema è che il prezzo era imposto.
Ecco perché nel 2020 l’Affiliate Marketing si sta evolvendo in DropShipping, dove tu vai da un fornitore, scegli il tuo prodotto cercando di conoscerlo, lo acquisti e lo promuovi, e quando si chiude la vendita il venditore viene pagato il prezzo concordato, mentre il prezzo finale viene gestito internamente da noi.
Questo metodo è iniziato cinque anni fa, e contemporaneamente portavamo tutti i nostri risultati sui gruppi Facebook, fino a che, con fatturazione di 300000 dollari l’anno, alcuni hanno iniziato a farci domande.
È da questo punto che avete incominciato a fare consulenze?
Si, abbiamo quindi iniziato a dare consulenze sulle strategie su Facebook e, contemporaneamente, vedevamo che i corsi presenti in Italia non erano aggiornati in tal senso, mentre per noi erano cose studiate ormai più di 5 anni prima.
Ancora tutt’oggi la strategia delle variabili, che si basa sul fatto che ogni giorno qualcosa anche di piccolo cambia e quindi bisogna adattare il proprio metodo.
Dalle consulenze passammo all’insegnamento vero e proprio, a gruppi, ma senza fare l’errore che fanno tutti insegnando il marketing on-line: noi scegliemmo fin da subito di concentrarci su Facebook e impostare un tutoraggio continuo che insegni, sul campo, che i risultati non arrivano semplicemente perché hai preso appunti davanti a uno schermo.
Altra cosa che abbiamo voglio dire è che ogni strategia deve essere quindi finalizzata a spendere meno soldi possibile, anche in pubblicità, e ricavarne il più possibile, consapevoli dei tempi che ci vogliono anche con mezzi che si dicono molto veloci come le campagne Facebook.
Mi fai una sintesi delle vostre offerte rispetto ad altri?
Noi lavoriamo molto sul concetto di carenze. La prima carenza è un approccio generale all’on-line, come si faceva anni fa: bisogna concentrare le proprie risorse in canali specifici e senza consigli obsoleti.
Una seconda carenza, che secondo me è la più grande in Italia, avviene quando si entra all’interno di un gruppo o di corso: spesso si ci affida agli altri partecipanti, con semplicemente o al massimo un contatto e-mail con il formatore. Negli Stati Uniti questo è impensabile: il formatore è una parte attiva della comunicazione e dello scambio con chi segue i corsi. Certo, questo vuole dire focalizzarsi su poche persone invece che averne migliaia come studenti, ma proprio queste sono le caratteristiche che stiamo seguendo.
Mi parli di dove state puntando per il vostro futuro?
La nostra strategia si sta direzionando sul vendere consigli: in internet si possono trovare miriadi di informazioni, ma sono mancanti del metodo, che è il vero valore aggiunto che noi vogliamo offrire.
Le aziende poi, oggi, sono morte a livello social e, quindi, sono loro a cui stiamo pensando per il futuro, curando la loro comunicazione sui social con una struttura centralizzata.
Un’ultima cosa molto importante, oggi, è l’e-commerce. Tuttavia bisogna stare attenti a differenziare la propria offerta e renderla quanto piu specifica possibile. Questo è uno dei trucchi per avere successo con il proprio ecommerce per non scontrarsi con i grandi colossi come Amazon, Alibaba ed Aliexpress.
Bisogna quindi creare un micro e-commerce per persone possibilmente di alto livello lavorativo, creando una micro nicchia dove avere successo. Per questo è fondamentale avere un sistema di supporto al cliente fornitissimo che risulti il valore aggiunto rispetto ai giganti come Amazon.
Per conoscere e approfondire meglio vi consiglio: FB ADS ACADEMY
1 commento su “Raffaele Micelli: Fb Ads Academy per imparare a far business su Facebook”
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