Cosa studiano le due italiane premiate per la robotica nel 2022. Quest’anno abbiamo due nuove eccellenze italiane: sono Arianna Menciassi e Cecilia Laschi, entrambe insignite del prestigioso premio annuale dell’Institute of Electrical and Electronics Engineers. Vediamo a chi viene conferito questo premio e grazie a quali studi ne sono risultate vincitrici.
L’importanza mondiale dello IEEE
L’Institute of Electrical and Electronics Engineers (acronimo IEEE) è un’organizzazione internazionale composta da scienziati professionisti e si pone come obiettivo la promozione e diffusione delle scienze tecnologiche.
Ha sede nello stato di New York ed è nata il 1º gennaio 1963: deriva dalla fusione tra l’IRE (Institute of Radio Engineers) e l’AIEE (American Institute of Electric Engineers), all’epoca due istituti storici di inizio secolo. Tutt’oggi, al fine di mappare con compiutezza i vari settori scientifici, è composta da 46 società divise in gruppi per “materia”. I componenti dei gruppi si dividono in informatici, ingegneri elettrici, elettronici, informatici o biomedici, fisici e matematici.
Ogni anno organizza conferenze, simposi, pubblica testi specialistici, sostiene e promuove programmi educatici. Tra le varie attività spicca il premio annuale che viene conferito a 500 scienziati in tutto il mondo. Il conferimento è per essersi distinti nella ricerca e l’innovazione tecnica portata al loro campo.
Cosa studiano le due italiane premiate per la robotica nel 2022
Nella lista del 2022 ci sono anche le nostre due italiane. Arianna Menciassi, prorettrice vicaria e docente di robotica biomedica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, e Cecilia Laschi, docente in aspettativa dell’Istituto di BioRobotica del Sant’Anna, ora all’Università Nazionale di Singapore.
La lista dei 500 viene stilata attraverso la votazione di un numero approssimativo di 409 mila membri. Vengono votate le idee e le pubblicazioni, la rilevanza e il progresso portato dal singolo ricercatore.
Arianna Menciassi è stata nominata per il suo “Rilevante contributo allo sviluppo di robot per la chirurgia minimamente invasiva“, ovvero per le ricerche tese alla creazione di impianti robotici che applichino terapie mirate in chirurgia con ampio utilizzo di fasci ultrasonici e campi magnetici. Cecilia Laschi è stata scelta “per il suo rilevante contributo nel campo dei ‘robot soffici’“, cioè di quei robot fatti con materiali morbidi e flessibili.