Curiosi di scoprire quale impatto hanno i vostri brand preferiti sull’ambiente? Good On You è la prima piattaforma che insegna a riconoscere la moda sostenibile.
Curiosi di scoprire quale impatto hanno i vostri brand preferiti sull’ambiente? Good On You è la prima piattaforma che insegna a riconoscere la moda sostenibile.
Buono è bello
La sostenibilità nella moda è un argomento da anni al centro di importanti discussioni, ma oggi, alla luce della recente pandemia, sembra aver acquistato ancora più rilievo. Il motivo è legato al profondo significato attribuito all’etica come ingrediente fondamentale di ogni produzione di valore.
Eppure saper identificare un prodotto concepito e realizzato in maniera eco-friendly risulta ancora complicato. Conoscere da chi è stato fatto, i processi seguiti, le norme lavorative rispettate o eventuali danni recati all’ambiente, restano tutte informazioni importanti ma poco accessibili.
Ed è proprio per questo motivo che nel 2015 è stato lanciato il progetto Good On You, in risposta al disastro avvenuto a Rana Plaza, in Bangladesh, nel 2013. Una piattaforma che ha l’obiettivo di educare alla moda sostenibile partendo proprio dalla conoscenza.
Scegliere la sostenibilità
Good On You è una piattaforma utilizzabile anche tramite App ma è innanzitutto un organismo vivace, impegnato a suggerisce un nuovo modo di guardare alla moda interpretandola secondo parametri non solo estetici. Si basa infatti su un sistema di valutazione di marchi piò o meno famosi, spesso suggeriti dai consumatori.
Senza fare riferimento ad alcuna informazione privata, per ogni brand vengono rilevati 500 dati relativi a 100 tematiche centrali per la sostenibilità. Per farlo sono utilizzati sistemi di standard e indicatori come Fair Trade, Cradle to Cradle, il Global Organic Textile Standard oppure fonti terze come il Fashion Trasparency Index.
Una volta recuperate tutte le informazioni e valutate attraverso un punteggio da 1 a 5, il team di Good On You procede con il descrivere il comportamento di ogni brand puntando a stabilire un rapporto di fiducia con i consumatori, in modo da spingere venditori e acquirenti verso scelte consapevoli e rispettose verso il futuro del mondo.
Bella idea vero? Voi cosa ne pensate?
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