Castello di Sammezzano: quando riaprirà?

Castello di Sammezzano: quando riaprirà?

Castello di Sammezzano: quando riaprirà? Noi di NonSoloWork lo sappiamo bene: quando si va a Firenze la sola città è così ricca di storia e arte che non riusciamo a vedere altro.

Ma magari qualcuno di voi ha visto sui social delle bellissime immagini di un castello coloratissimo. Qualche volta saltano fuori da viaggiatori social, e solo dalle foto sembra valere la pena fare un giro.

Stiamo parlando del Castello di Sammezzano, un perla assoluta a soli 30 chilometri da Firenze.

Le stanze che accolgono il visitatore sono un puro fuoco d’artificio di colori, a metà strada tra le decorazioni medievali e gli arabeschi bizantini.

Il suo particolare aspetto nasce da una mente curiosa e brillante, quella di Ferdinando, discendente ottocentesco dei Panciatichi Ximenes d’Aragona, una delle famiglie più importanti della Firenze dell’epoca. I suoi stucchi policromi restituiscono al visitatore di oggi la passione per le dimore orientali che mosse alla costruzione Ferdinando, che dalle biografie viene tramandato come un uomo difficile, complesso, fantasioso e appassionato.

La storia del Castello di Sammezzano

Il castello nasce dall’espansione di una grande fattoria dei primissimi del 1600. Alcuni storici fanno risalire l’insediamento addirittura all’età carolingia. Fatto sta che durante il 1800 finalmente la proprietà viene definita: precedentemente il terreno era passato di mano in mano alle diverse famiglie in vista di Firenze, tra le quali gli Altovini e i De’Medici, ma è la famiglia Ximenes a comprarla per incorporarla nell’asse ereditario, fino a Ferdinando Ximenes, ultimo erede della linea diretta. Da lui, nel 1816, passò al primogenito della sorella Vittoria, moglie di Niccolò Panciatichi, insieme a denatri e titoli.

Ed eccoci all’ultimo passaggio che ci interessa, quello a Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona, che tra il 1853 e il 1889 decide di reimmaginarlo completamente, ricostruendolo in quasi quaranta anni e donando al suolo italiano il più alto esempio di architettura orientalista del Paese.

Castello di Sammezzano: quando riaprirà?

Mattoni, stucchi, piastrelle e decorazioni furono pensati e realizzati in Toscana da mano d’opera locale, sempre seguita e consigliata dall’eccentrico marchese.

La prima modifica fu la Sala d’ingresso, seguita dal Corridoio delle Stalattiti, dalla Sala da Ballo fino alla Torre centrale, ultimata nel 1889.

Dal dopoguerra al declino

Prima del conflitto mondiale vede passare nelle sue stanze anche la familgia reale come ospite fissa, mentre nel dopoguerra diventa hotel di lusso e viene spesso usato come set per film italiani e stranieri.

Purtroppo verso l’ultima parte del secolo inizia un declino che, ancora oggi, non sembra riuscire a fermarsi. L’hotel viene chiuso e la proprietà non ha i fondi per mantenere lo stabile. Finisce all’asta nel 1999, acquistato da una società italo inglese che fallirà 16 anni dopo rimettendolo in asta. Quest’ultima asta, nel 2015, va deserta per la cifra di 20 milioni di euro.

Castello di Sammezzano immagine frontale

Due anni dopo è acquistato da una società di Dubai che, nel giro di due anni, deve restituirlo nuovamente per atti nulli. Oggi è amministrato da una società di tutela che lo apre ogni tot per farer eventi o visite guidate.

Castello di Sammezzano: quando riaprirà?

Quindi no: anche se le immagini del castello di Sammezzano sono uniche, non andateci senza esservi prima informati sui giorni di apertura al pubblico. Ormai da più di un anno, infatti, non c’è modo di poterlo visitare. Lo stato di abbandono sta lentamente peggiorando, rendendo impossibile la visita. Inoltre, nonostante le retoriche interpellanze anche alle Camere, non sembra, per ora, essere in arrivo un asoluzione… vedremo e speriamo per il meglio!

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