Bella Dentro: la startup italiana contro lo spreco della frutta ‘brutta fuori’

Bella Dentro: la startup italiana contro lo spreco della frutta 'brutta fuori'

Bella Dentro: la startup italiana contro lo spreco della frutta ‘brutta fuori’. Bella Dentro è una startup fondata nel 2018 per combattere lo spreco di frutta nella distribuzione. Proprio oggi, nel 2022, quasi un terzo (1/3!) della frutta sul mercato viene buttata via perché non è bella da vedere anche se è ancora buona da mangiare.

Davanti a questo spreco Camilla Archi e Luca Bolognesi, entrambi classe 1988, hanno creato una startup dal nulla. Grazie a Bella Dentro vendono interi carichi di frutta scartata e dall’apertura sono riusciti a evitare lo spreco di oltre 100 tonnellate di prodotto ortofrutticolo.

Come è nata Bella Dentro, i primi passi contro lo spreco

Camilla Archi e Luca Bolognesi hanno due lavori sicuri e ben retribuiti. Luca lavora in una multinazionale in Svizzera e Camilla nella comunicazione di una casa editrice. Nel 2017 decidono insieme di cambiare vita.

“Abbiamo pensato che 1,4 milioni di tonnellate di cibo sprecato fosse insopportabile, oltre che insostenibile dal punto di vista etico, economico, ambientale”

Il primo passo è stato lo studio del settore e della filiera.

Abbiamo fatto mesi di ricerca andando a vivere in campagna da infiltrati nella filiera. Abbiamo fatto gli operai della raccolta, siamo stati nelle cooperative, tra i buyer della grande distribuzione

La loro idea viene confermata dall’esperienza: vi è uno spreco incredibile, e la maggior parte delle volte il motivo e puramente estetico. La produzione e distribuzione ortofrutticola manda nella pattumiera tonnellate di prodotto buono e sano solo perchè ammaccato, oppure perché sfregato con altri frutti e rami, o ancora perché fuori calibro (troppo grandi o troppo piccoli) o con forme irregolari.

Bella Dentro: la startup italiana contro lo spreco della frutta 'brutta fuori'

L’inizio di Bella Dentro: la startup italiana contro lo spreco della frutta ‘brutta fuori’

L’inizio è quasi da film: un’ape car con la quale andare in giro per le città a rivendere i prodotti.

Quando abbiamo iniziato, Luca ed io giravamo con una poderosa apecar, un baraccone traballante a tre ruote interamente ricoperto di erba finta per andare a vendere questi prodotti a privati cittadini, aziende, ristoranti o laboratori, fatturando poco più di 25 mila euro. Poi, nell’ottobre 2020 siamo riusciti ad aprire il nostro primo vero negozio (a Milano, via Pergolesi 21) in cui poter acquistare come da un “normale” fruttivendolo della “non-normale” frutta e verdura “bella dentro

Al primo negozio ne è seguito un secondo sempre su Milano, ma contemporaneamente si è sviluppato un e-commerce molto curato e che pone attenzione al prodotto e all’utente. Ogni prodotto costa al privato circa il 20% in meno rispetto al normale prezzo di vendita.

Non prendiamo nulla da terra. La merce, che arriva da tutta Italia viene poi stoccata in un magazzino a Segrate

Bella Dentro organizza e paga la logistica di raccolta e distribuzione, affermandosi come un canale trasversale per evitare lo spreco dei doni della natura.  

Fare del bene con la frutta ‘brutta fuori’ ma ‘bella dentro’

Parallelamente alla distribuzione al privato, Bella Dentro può vantare un’attenzione totale alla lotta contro gli sprechi, anche interni. Ogni sua rimanenza (oltre a carichi appositamente dedicati) viene comunque donata a enti benefici come il Banco Alimentare, la Croce Rossa, l’ Associazione Terza Settimana Onlus, la Recup, la mensa dei Frati di Sant’Antonio di Milano.

Se questo non bastasse hanno anche creato un laboratorio di trasformazione di frutta e verdura in collaborazione con L’Officina Coop Sociale di Codogno, realtà produttiva dedita alla formazione e all’impiego lavorativo di persone autistiche e con altri tipi di fragilità. Dal laboratorio escono ottime marmellate, succhi ed essiccati, anch’essi presenti sull’e-commerce.

Scopri insieme a NonSoloWork anche altre 6 startup per la sostenibilità sulle quali puntare nel 2022.

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