Ho incontrato Luigi Sisto in un corso di Gianni Golfera. Lui è coach aziendale molto particolare poiché rivolge il suo sguardo ad un settore che, vista la crescente evoluzione tecnologica, oggi si trova in crisi: l’Artigianato.
Ci può raccontare un po’ della sua storia lavorativa ?
Attualmente ho 52 due anni, ma è da quando né avevo 40 che ho deciso di offrirmi agli altri, dopo aver imparato quanto importante e prioritaria sia la formazione e nello specifico quella che si dedica o offre alla persona, infondo cosa c’è di più importante di una persona? Mi sono chiesto, “se far del bene potesse diventare una professione?”
Non ho trovato nessuna contro indicazione a ciò.
Ho avuto i miei successi e insuccessi professionali, entrambe facce della stessa medaglia, ovviamente l’una senza l’altra non può esistere.
Ho messo insieme le mie esperienze lavorative, i miei studi sulla mente degli ultimi anni, soprattutto quelli riguardo il comportamento dell’uomo e le sue dinamiche, il linguaggio della comunicazione non verbale che prevale sul verbale in modo preponderante. Il coaching, termine spesso abusato, è stata la risposta alla mia condizione. Non sono e non voglio essere un coach sportivo o wellness, tanto meno un life o vocal coach perchè queste non sono le mie competenze di vita.
La mia forza è che ho avuto aziende di proprietà ed ho aiutato aziende a fare business in differenti settori.
Inoltre, sin da giovanissimo ho respirare e frequentare il mondo degli artigiani. Nella mia famiglia, mio padre è stato un “mastro geppetto” mio nonno idem e un mio zio muratore. Approfondendo quindi le condizioni lavorative, economiche e culturali degli artigiani , ho creato un piano di coaching per loro.
Ad oggi sono un Business Coach per qualunque tipo di azienda ma per gli artigiani ci metto un pizzico di amore famigliare in più. Tra i vari ed eccellenti Business Coach italiani, sono probabilmente l’unico con il focus per gli artigiani. La maggioranza dei miei colleghi aiutano le aziende , ma io preferisco occuparmi degli artigiani perché con loro sento sinergia, sento di stare a casa.
Questo è il motivo per il quale Associazione Artigiani 4.0 mi ha scelto come coach (formatore motivatore) per i propri artigiani tesserati.
In che cosa consiste il progetto Associazione Artigiani 4.0 ?
Con AA4.0 è nata una vera e propria partnership poichè la loro missione è quella di rendere gli artigiani pronti ad affrontare i cambiamenti tecnologici, ma anche comunicativi e sappiamo bene che l’intelligenza artificiale un giorno piloterà tutto. Se a monte non gestiamo bene la mente umana, rischiamo un corto circuito di dimensioni mastodontiche.
AA4.0 ha due compiti, informare gli artigiani sull’opportunità 4.0, e in questa fase i social ed il web hanno un ruolo importante, e successivamente formare ed informare. La formazione si svolgerà in tour per l’Italia, toccando per il momento solo le città principali. Il presidente dell’associazione è un artigiano titolare di una srl, G. Barbieri (MI) mentre l’ufficio stampa è gestito da M. Ambrosino (RM).
Il progetto di AA4.0 è unico poiché ha lo scopo di dedicarsi giorno dopo giorno al miglioramento degli artigiani, tesserati e non puntando solo sul 4.0 e sull’individuo. Il mio focus è trasmettere agli artigiani che il tempo non può tornare indietro e che si deve guardare alla propria azienda, anche se piccola con lo sguardo innovativo, cosa fondamentale per sopravvivere nel mondo lavorativo odierno.
Se il NonSoloWork fosse la lampada di Aladino che cosa vorreste chiedere?
Mi piacerebbe avere più velocità ed agilità ad imparare per continuare ad approfondire sempre meglio gli argomenti a me cari condividendoli con i miei amici artigiani.