Andrea Gambetti: una vita nella musica

Nel 1998 ho messe assieme la mia duplice estrazione fondando Preludio, una casa di Produzione Audio e Creatività Musicale specializzata nel settore della Comunicazione. Preludio si occupa di tutto ciò che è “audio” nella comunicazione d’impresa.

I nostri prodotti e servizi possono essere radio-comunicati, speakeraggi, voice-over, doppiaggi, localizzazioni in lingua, mix di spot televisivi, utilizzando le nostre voci certificate e disponibili su  http://voicecasting.preludio.it.

Così come jingle pubblicitari, cover, Sound Alike e Sound design (v. portfolio di http://www.preludio.it); oppure consulenza musicale nella scelta di Production Music attraverso il nostro catalogo on line http://www.preludiomusiclibrary.com.

Quest’ultimo è un database con un potente motore di ricerca per affinamento che propone, alle agenzie di Pubblicità o alle Case di Produzione Video, nonché alle aziende stesse, circa 50.000 brani già pronti per essere sincronizzati alle proprie campagne e ai propri video. Un progetto italiano, di cui andiamo molto fieri.

 

Visto che sei un uomo poliedrico, qual è realmente il settore che più ti appassiona?

Sicuramente l’ambito musicale “sul campo” è quello più appassionante. La gestione della società mi impegna tantissimo, ma per un musicista è imprescindibile lo “sbocco artistico”.

Sia con la Corale Polifonica Città Studi che con il mio quintetto vocale a cappella Alti & Bassi ( http://www.altiebassi.it), mi sono tolto tantissime soddisfazioni in questi anni. Come ad esempio la direzione di opere straordinarie della letteratura polifonica come il Requiem di Mozart o il Gloria di Vivaldi, per il coro; ma anche svariati concerti in prestigiosi teatri nazionali (come ad esempio il Teatro Rossini di Pesaro), alcune divertenti partecipazioni televisive a fianco di Nino Frassica e la straordinaria tournée a Taiwan con gli Alti & Bassi.

Raccontaci un aneddoto simpatico, successo nel tuo percorso.

Non è proprio un aneddoto, quanto piuttosto un incontro del quale serbo uno straordinario ricordo. Quello con Lucia Mannucci e Virgilio Savona dei Cetra.

Virgilio ricevette una audio-cassetta del mio quintetto, gli Alti & Bassi, e mi chiamò dispiaciuto perché avevano da pochi giorni assegnato il “Premio Quartetto Cetra”:  “Se avessi saputo prima della vostra esistenza vi avrei di sicuro selezionato tra i gruppi vincitori.

Vi inserisco comunque tra le proposte per il prossimo anno.” Il contatto fu in ogni caso determinante, perché andammo a casa loro a presentarci e vennero ad ascoltarci a due nostri concerti per i Pomeriggi Musicali.

Nel 1997, infatti, i Pomeriggi Musicali ci proposero di mettere in piedi un programma ad hoc, affidando una serie di originali elaborazioni al compositore Antonio Eros Negri. Portavoce della proposta fu Filippo Del Corno il quale suggerì di individuare un percorso nella musica americana e di intitolarlo “Il Mito Americano”. Una parte del programma poteva essere attinta dal nostro repertorio di gospel bianchi, un’altra sarebbe stata scritta e studiata appositamente. Quel programma da concerto sarebbe poi diventato il nostro primo album.

Al concerto all’Umanitaria il 24 luglio 1997 vennero anche Lucia Mannucci e Virgilio Savona che presero posto davanti a noi, in prima fila. 

Dedicammo loro un brano del programma, “Quando canta Rabagliati” di Giovanni D’Anzi. All’ annuncio che lo avremmo dedicato “a Lucia e Virgilio seduti qui in prima fila”, l’intero pubblico, che non si era accorto della loro presenza, si alzò spontaneamente in piedi tributando un lunghissimo applauso ai due ospiti. Fu un gesto che mi fece profondamente commuovere (e mi commuovo ogni volta che ci ripenso!): mi sentivo contemporaneamente lusingato e imbarazzato nel cantare per loro.

Virgilio, con un gesto di grande affetto, scrisse in seguito le note di copertina del nostro album “Il Mito Americano”:

“Se ti appassionano i gospel e i canti spirituali nero-americani, non c’è problema: come li cantano gli “Alti & Bassi” ci puoi scommettere che non li canta nessuno. Se vai in estasi per il jazz d’annata è inutile che salti sul primo aereo per New Orleans, Chicago o Kansas City: basta voltare l’angolo e gli “Alti & Bassi” sono lì che ti aspettano, pronti a fare lo snap a tempo di swing. E se stravedi per il leggendario “canto a cappella” e vuoi navigare a mezza costa tra madrigali monteverdiani e melodie di George Gershwin, basta il tocco di un diapason e loro – “alti o bassi” che siano – sussurrano one-two-three-four, entrano in orbita e non li fermi più.  Parola di Lucia e Virgilio dei “Cetra”. 

Lampada del Genio del NonSoloWork

Se il blog Nonsolowork, fosse la tua lampada di Aladino che cosa chiederesti? 

In genere ai geni della lampada si chiede di esaudire 3 desideri.

I miei tre desideri potrebbero essere questi:

1) RISPETTO. Un mondo con più rispetto è quello che sa dare il giusto valore al lavoro, alle idee, alle persone. Oggi si tende troppo spesso a farne solo ed unicamente una questione di soldi, mentre io credo che la qualità abbia ancora un valore e che questo non debba essere svalutato.

2) LAVORO. Un mondo più attento alla qualità, riesce anche ad offrire più occasioni lavorative, perché è con gli investimenti che si produce ricchezza per tutti, e non intendo solo ricchezza finanziaria, perché è il lavoro che nobilita l’uomo. Un sogno nel cassetto per me sarebbe anche uno Stato meno oppressivo, che metta meno bastoni fra le ruote: il problema principale in Italia è il “costo” del lavoro. Le piccole realtà faticano a crescere perché, per pagare uno stipendio, il doppio viene versato in tasse e contributi. Si genera un circolo vizioso perché senza forza lavoro si produce di meno, producendo meno si pagano meno tasse e si consuma meno.

3) PACE. È dalle piccole cose che si può costruire la pace nel mondo. Dobbiamo riuscirci ogni giorno nella nostra quotidianità. Onestà, lealtà, correttezza, sono qualità sempre più rare, spesso sopraffatte dall’arroganza, dalla prepotenza. Anche nel lavoro di tutti i giorni credo che tener fede a questi valori, alla lunga, ci consenta di vivere più serenamente, in armonia con le persone e di saper godere delle occasioni che la vita ci regala e che spesso non siamo in grado di comprendere appieno nell’immediato.

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