Abby Rockefeller: come nacque il MoMa di New York. Poche ricordano che il MoMa di New York è stato fondato da tre donne, tre cardini di una società che puntava alle arti per farsi ricordare nel futuro. Oggi parliamo forse della più influente tra le tre, di quella che fece partire tutto con un’idea, qualche contatto e una discreta forza di volontà (e per non fare finta di niente, anche una disponibilità di soldi praticamente illimitata!). Parliamo di Abby Rockefeller, moglie dell’imprenditore John Davison Rockefeller Jr, erede della famiglia che negli Stati Uniti vuole dire “petrolio”.
Nascita di un museo tutto al femminile
“L’idea è nata pensando alle donne newyorkesi di mia conoscenza che avevano profondo interesse per la bellezza e collezionavano quadri: donne che sarebbero state disposte a creare un museo di arte moderna insieme. La signora Lillie Bliss e la signora Mary Quinn Sullivan erano perfette per questo piano: ho chiesto di pranzare insieme a entrambe e ho parlato della mia idea.”
Così è come Abby Rockefeller racconta il vero inizio del museo del MoMa, ad oggi uno dei musei più importanti e blasonati del mondo occidentale intero. Nel 1928 Abby invita a pranzo Lillie Bliss e Mary Quinn Sullivan. Sul ‘tavolo’ mette una questione molto concreta: le principali collezioni private di New York sono state appena disperse in questioni di tipo ereditario.
La città che si sta candidando a capitale della cultura non ha collezioni di arte moderna stabili e visitabili. John Quinn è morto nel 1924, con lui scompariva il più importante collezionista della città, nonché organizzatore dell’Armory Show. Dopo quattro anni anche Arthur Bowen Davies lasciava un patrimonio collezionistico che si andava a disperdere in vari rami e spezzava così la seconda grande collezione newyorkese di arte moderna. L’Armony Show, il più importante evento espositivo di arte moderna europea e americana, perdeva in tal modo entrambi gli organizzatori e subiva uno stop in termini di qualità e contatti.
Abby decide così di fondare una collezione per la città, dandole un luogo e un calendario espositivo. Nel 1929 distribuisce la prima brochure del MoMa, che contiene anche un primo manifesto. Dare a New York un museo dove custodire la storia artistica e valorizzare le rivoluzioni della modernità.
La giovinezza e i viaggi
Abigail Greene Aldrich Rockefeller nasce nel 1873 a Providence, Rhode Island. E’ la quarta figlia del senatore Nelson Wilmarth Aldrich e di Abigail Pearce Truman Chapman. Fin da piccola vede passare in casa le personalità politiche e finanziarie più importanti del Paese. A parte questa ‘piccola’ particolarità, l’educazione e la giovinezza di Abby sono piuttosto comuni. Dal 1984 inizia a girare letteralmente il mondo grazie a un viaggio a metà tra affari e vacanza della famiglia: Europa, Asia, ma soprattutto musei in giro per tutte le nazioni che tocca. In futuro dirà che proprio questo viaggio le ha mostrato l’importanza dei musei come centri per riconoscere le capitali del mondo.
Nel 1984 incontra John Davison Rockefeller Jr., unico figlio del co-fondatore della Standard Oil John Davison Rockefeller Sr. Passano 7 anni prima che si fidanzino, ma nel 1901 finalmente si sposano. La coppia si stabilisce subito a Manhattan costruendo per l’occasione la villa di nove piani al 10 West 54th Street, la più grande di New York City all’epoca.
L’inizio del collezionismo
Abby inizia ufficialmente nel 1925 a collezionare dipinti, acquerelli e disegni di numerosi artisti americani ed europei. Nella sua prima collezione spiccano autori come Vincent van Gogh, Edgar Degas, Henri Matisse, Pablo Picasso, Paul Cézanne e Henri de Toulouse Lautrec. La sua passione per l’arte moderna cresce ogni anno, e già nel 1928 incarica Donald Deskey di creare stanze arredate in stile decò al settimo piano della casa con l’unico scopo di esporre i pezzi acquistati. “Topside Gallery” è il nome degli spazi che accolgono anche esposizioni temporanee, attirando la créme della società newyorkese. E’ proprio in questi mesi, con l’esperienza riuscitissima della galleria d’arte privata, che idea il museo pubblico di New York. Insieme a Lillie Bliss e Mary Quinn Sullivan e Rockefeller fonda il Museum of Modern Art (MoMA) di New York.
In poche setimane nella nascente realtà entrano anche altri nomi di spicco della città, come Anson Goodyear, Murray Crane e Paul J. Sachs. I primissimi spazi vengono affittati al 730 della Fifth Avenue a New York e Alfred H. Barr Jr. viene nominato primo direttore del museo.
Abby Rockefeller: come nacque il MoMa di New York
Le prime mosse agevolano la creazione di una collezione permanente. Abby compra personalmente molte opere, ma con l’andare avanti dei mesi, e delle spese, il marito inizia ad avversare questa iniziativa non vedendone altro che un passatempo troppo costoso della moglie. Tuttavia ad Abby non mancano le idee per ricevere finanziamenti dalla città: crea una cineteca pubblica, propone e completa il War Veterans’ Art Center, per il recupero dei veterani attraverso l’arte, finanzia restauri e apre le collezioni a forme d’arte più fertili nella società di massa, come insegne di negozi, ceramiche o trapunte. Ma soprattutto presta la collezione, appena iniziata ma già di spessore internazionale, e facendola girare in tutti gli Stati Uniti. Nei vari centri periferici l’arrivo della collezione newyorkese viene presentato come un vero evento.
Morte e lascito
Abby Rockefeller muore il 5 aprile 1948 a causa di un attacco cardiaco. Lascia un patrimonio valutato all’epoca in 1.156.269 dollari. Con il testamento regala i soldi rimanenti dalle tasse di successione e le ultime quattro grandi opere al suo museo: Lady With a Parasol e Seated Woman di Georges Seurat, Street at Saintes-Maries e Corridor at Saint-Remy di Vincent van Gogh.
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